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Martedì 3 Aprile 2012 - Libertà

Figli di immigrati, il dramma dei diritti: un documentario e le opere del Cassinari

Sono italiani a tutti gli effetti, ma non nei diritti. Sono le seconde generazioni, i figli degli immigrati che sono nati e cresciuti in Italia, parlano la nostra lingua e anche i nostri dialetti, ma prima dei 18 anni non possono ottenere la cittadinanza italiana. Sono loro i protagonisti di "18 Ius Soli", il progetto documentario premiato dall'associazione Amici di Giana con il Premio Mutti e presentato dalla cooperativa "Mondo Aperto" in collaborazione con Coop Nord Est, Legacoop, Fondazione di Piacenza e Vigevano e Comune di Piacenza all'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano l'altra mattina: la proiezione, alla quale hanno partecipato la presidente di "Mondo Aperto" Emanuela Perini insieme alla vicepresidente Michela Rossi e alla consigliera Francesca Bernini, gli assessori Giovanni Castagnetti e Andrea Paparo, il professor Claudio Ferrari, il regista del documentario Fred Kuwornu, ha offerto l'occasione di discutere del tema alla presenza di 160 studenti provenienti dal liceo "Cassinari", dall'Isii "Marconi" e dagli istituti "Casali" e "Romagnosi" e soprattutto di scoprire uno dei primi documentari "grassroot" prodotti in Italia con lo scopo di essere utilizzato come piattaforma dal basso per generare una campagna sociale di cambiamento rivolta agli stessi attori sociali che ne sono anche gli artefici.
Al pomeriggio l'iniziativa si è spostata nella sede della cooperativa, dove, sotto la guida dei docenti del liceo artistico Sabrina de Canio, Titti di Stefano e Grazia Carini, gli studenti Alessandro Colpani e Miriam Bianchi (V sperimentale architettura) hanno realizzato un corto intitolato "Bianco e nero", Erika Agnello (III figurativo) un'opera intitolata "Uscita dal vortice del disagio", Valentina Inzaghi Dontree (III figurativo) l'opera "Open Your Mind", Simone Savinetti (III figurativo) l'opera "Albero", Veronica Guagni (III figurativo) l'opera "Hope 2", Silvia Munteanu (II E) l'opera "Italiani senza patria". Oltre a loro i piccoli Riccardo Manabe, Petra Longinotti e Victoria De Canio hanno realizzato con l'artista piacentina Chiara Belloni delle etichette di prodotti immaginari.
«I progetti sono stati di supporto nell'elaborare l'idea concepita e sviluppata in un percorso durato circa un mese», ha spiegato la docente De Canio, mentre da parte sua Perini ha espresso grande soddisfazione «per la grande partecipazione a un progetto che non si esaurisce così»: le opere degli studenti del "Cassinari" infatti verranno esposte in giugno a Spazio 4.

Betty Paraboschi

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