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Mercoledì 11 Aprile 2012 - Libertā

In Fondazione si parla di Artaud

Lo studioso Gianni Poli stasera per il ciclo sul teatro curato dalla Filo

piacenza - (parab.) Terzo appuntamento questa sera alle ore 21 all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, in via Sant'Eufemia 12, del ciclo di incontri sulla scena teatrale e la rivoluzione dei grandi teorici del Novecento organizzati dalla Societā Filodrammatica Piacentina in collaborazione con la stessa Fondazione e la cura del critico Enrico Marcotti, sotto l'egida dell'Associazione Nazionale Critici di Teatro. Dopo le due conferenze di Fausto Malcovati dedicate ai riformatori russi, che hanno preso in esame la vita e l'attivitā di Stanislavskij e Mejerchol'd, stasera si parlerā di Scena, corpo, scrittura: l'utopia poetica di Antonin Artaud. Personalitā polimorfa, Artaud, drammaturgo, saggista, attore e regista teatrale, č un intellettuale che ha segnato la vita culturale del suo tempo. Nonostante i malanni fisici che lo portarono addirittura in manicomio, fu paladino di un teatro totale che mettesse sullo stesso piano tutte le forme di linguaggio fondendo gesto, parola, luce e movimento.
A parlarne stasera sarā Gianni Poli, saggista, critico letterario e teatrale, drammaturgo e traduttore che ha dedicato molti studi alle estetiche del XX secolo e alla drammaturgia contemporanea, in particolare francofona. Fra i suoi volumi monografie su Genet, Artaud, Yourcenar, Queneau, Barrault, Vitez e Chereau. Poli, genovese, collabora attualmente con diverse riviste di settore (Teatro contemporaneo e cinema, Hystrio, Drammaturgia, Francofonia, Belfagor e Il Ponte).

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