Venerdì 23 Marzo 2012 - Libertà
San Pietro premia tre giovani architetti. «Hanno idee giuste per palazzo Barattieri»
SAN PIETRO IN CERRO - (f. lun) A vincere il concorso d'idee per il recupero di palazzo Barattieri sono stati tre giovani architetti di Cremona: Massimo Milanesi, Davide Curtarelli e Claudia Bertolametti. Il progetto da loro presentato è stato giudicato il migliore, tra i 22 in gara, dalla giuria tecnica presieduta dall'architetto Roberto Pagani e di cui facevano parte anche l'architetto Massimo Galuzzi, la segretaria Pamela Marenghi e il proprietario del castello di San Pietro Franco Spaggiari. Hanno partecipato studi associati e singoli professionisti delle province di Piacenza, Milano, Genova, Torino, Aosta, Milano, Roma. E sono anche stati segnalati altri tre progetti, quelli degli architetti Elena Lazzeri, Camillo Magni e Igor Tonino. Tutte le creazioni saranno esposte nel corso di un evento pubblico che si terrà probabilmente a maggio e durante il quale sarà consegnato ufficialmente l'assegno di 5mila euro vinto dai cremonesi.
Il sindaco Irina Ciammaichella, affiancata dall'assessore Carlo Segalini, ieri ha commentato: «Abbiamo trovato molti spunti interessanti anche negli altri progetti in gara, quindi li terremo in considerazione e ringraziamo tutti i partecipanti. Ringraziamo anche la Fondazione di Piacenza e Vigevano e la Banca di Piacenza che hanno messo a disposizione il premio. Ora starà a noi far sì che questo intervento non resti nel cassetto. La nostra intenzione è quella di procedere a lotti, cercando finanziamenti pubblico-privati per sostenere l'opera». L'ammontare, sulla base di quanto realizzato dagli architetti vincitori, è di circa 5 milioni di euro. Il primo passo sarà comunque in tempi brevi e consiste nella realizzazione di uno spazio per la protezione civile e nel trasferimento dell'asilo al piano terra del palazzo. Fra le funzionalità previste dal progetto, invece, ci sono anche sale espositivi e civiche. Inoltre è previsto il mantenimento di farmacia e ambulatorio, mentre per il centro d'infanzia è stato programmato un padiglione esterno. Un'opera dunque piuttosto ambiziosa, che intende valorizzare l'edificio del ‘500 e l'annesso parco: «Non abbiamo voluto stravolgere la struttura e infatti abbiamo prima compiuto alcuni approfondimenti storici», precisano i professionisti. Marenghi ha aggiunto che quello che ha vinto è stato il progetto meglio eseguito a livello di funzione pubblica, visto che l'idea è proprio quella di ‘riaprire' il palazzo mettendolo a disposizione dell'intero paese. Spaggiari ha specificato che all'interno della commissione tecnica lui ha apportato «un giudizio istintivo-sentimentale, curando in particolare l'aspetto dell'immobile storico».