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Sabato 24 Marzo 2012 - Libertà

L'incanto della "Traviata" seduce il pubblico

Lirica al Municipale: "tutto esaurito", applausi e qualche contestazione alla "prima"

di ALFREDO TENNI
L'incanto de La Traviata, forse la più popolare delle opere di Verdi, continua sempre a sedurre il pubblico, ma sugli allestimenti si discute sempre, come è giusto che sia. Un Municipale che ha registrato il "tutto esaurito" (cosa che, nella stagione lirica, non capitava da tempo), e nella cui platea sedeva Angiolo Carrara Verdi (erede del Maestro e proprietario della casa-museo di Villa Sant'Agata), ha applaudito ieri sera la "prima" del nuovo allestimento della Traviata, realizzato dal Teatro Comunale di Modena in collaborazione con il Teatro Comunale di Bolzano e con il nostro Teatro. Ma, così come era successo al debutto a Modena, insieme con gli applausi nel finale è arrivato anche qualche «buu». «Buu» che, in ordine di intensità crescente, hanno colpito il soprano moldavo Irina Lungu (Violetta), il tenore Giuseppe Varano (Alfredo) e la messa in scena firmata dalla regista Rosetta Cucchi. Va detto subito, peraltro, che per l'appassionata Violetta di Irina Lungu e, in misura minore, anche per Varano e la Cucchi gli applausi, per quantità, hanno decisamente surclassato i fischi. Caldissimi consensi, senza se e senza ma, sono invece andati al baritono Simone Piazzola (Giorgio Germont), applaudito dal pubblico come "migliore in campo" e salutato da un lungo applauso a scena aperta con grida di «bravo! » al termine dell'aria "Di Provenza". Il giudizio degli spettatori ha promosso anche Milena Josipovic (Flora), Paola Santucci (Annina), Stefano Consolini (Gastone), Matteo Ferrara (il Barone), Valdis Jansons (marchese), Daniele Cusari (il dottor Grenvil), Marco Gaspari (Giuseppe) e Stefano Cescatti (il domestico) oltre al Coro "Amadeus" della Fondazione Teatro di Modena, preparato dal maestro Stefano Colò, e ai ballerini della Compagnia Artemis Danza.
Alla guida dell'Orchestra della Regione Emilia Romagna, il maestro Pietro Rizzo, un direttore d'orchestra pur esperto di quest'opera, che ha diretto con successo a Vienna, a Göteborg e a Helsinky, ha divisi i pareri degli spettatori: alcuni hanno apprezzato la sua resa della partitura, altri gli hanno contestato tempi a tratti troppo lenti ed eccessive pesantezze.
Nonostante i «buu» dei settori più tradizionalisti del pubblico, la regia firmata da Rosetta Cucchi, direttore artistico della Fondazione Toscanini, ha avuto anche i suoi convinti sostenitori. Suggestiva e ben assecondata dalla scenografia "minimalista" di Tiziano Santi e dai costumi di Claudia Pernigotti, questa regia stacca il dramma di Violetta e Alfredo a qualsiasi ambientazione storicamente determinata per collocarlo in una realtà fuori dal tempo, in un luogo misterioso che è, forse, l'anima stessa di Violetta. Una Violetta sempre fisicamente separata dagli altri personaggi, con l'unica eccezione di Alfredo, come se egli fosse il solo in grado di entrare in contatto con il mondo interiore di lei.
La Traviata sarà replicata al Teatro Municipale questa sera alle 20.30 per il turno B di abbonamento (con il soprano Monica Tarone - già nota al pubblico piacentino per essere stata deliziosa protagonista del Roméo et Juliette di Gounod che ha aperto questa stagione lirica - nella parte di Violetta, il tenore Alejandro Roy in quella di Alfredo, il baritono Carlos Bergasa in quello di Giorgio Germont e il baritono Daniel Stefanov in quello del Barone, mentre il resto della compagnia di canto resterà invariato rispetto alla "prima". Ultima replica domani pomeriggio alle 15.30, fuori abbonamento, con lo stesso cast di ieri sera, con l'eccezione del baritono Carlos Bergasa che sostituirà Simone Piazzola nel ruolo di Germont.

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