Sabato 24 Marzo 2012 - Libertà
Il coraggio di affrontare la vita, il passato e mostrarsi come si è
"Tre pezzi sul coraggio": al "Filo" coreografi emergenti
piacenza - Successo per Tre pezzi sul coraggio (Anticorpi eXpLo - Tracce di giovane danza d'autore) terzo appuntamento del cartellone "Teatro Danza" della Stagione di Prosa 2011/2012 Tre per Te organizzata da Teatro Gioco Vita - Teatro Stabile di Innovazione, direzione artistica di Diego Maj, con Fondazione Teatri di Piacenza, Comune di Piacenza - assessorato alla cultura e il sostegno di di Fondazione Piacenza e Vigevano, Cariparma e Iren.
La rappresentazione al Teatro Filodrammatici è stata dedicata a tre coreografi emergenti ed è stata coronata dal confronto fra il pedagogista Pierpaolo Triani, docente dell'Università Cattolica del Sacro Cuore - Sede di Piacenza, ed i coreografi stessi.
Il primo brano, intitolato Leoni, è diretto ed interpretato da Matteo Fantoni, diplomatosi alla scuola Teatro Dimitri e autore-attore in alcune produzioni in Italia e Svizzera; Fortunato Fiorucci è il personaggio portato in scena dal coreografo: quest'ultimo ha ricreato con maestria un'immagine consueta per i sognatori un po' timidi e impacciati, un quadro dal sapore "adolescenziale" caratterizzato da forte semplicità ed ironia: una scena minimalista con un materasso sulla sinistra, un vecchio stereo anni '70 sulla destra e Fortunato in centro. Il ragazzo si lascia andare al proprio istinto creativo con un caschetto da ciclista, ginocchiere e varie cianfrusaglie raccapezzate qua e là, come i bambini che s'improvvisano maghi e astronauti indossando vecchi stracci trovati in garage … ed è proprio il garage il luogo in cui lo spettacolo si è sviluppato. Fortunato si carica con la musica per esprimere il proprio coraggio nell'affrontare la vita quotidiana, perché vivere non è semplice, ma basta farlo con ironia, acquistando consapevolezza dei nostri limiti.
Il secondo brano, intitolato Viola di Marco D'Agostin, vincitore del Premio Giovane Danza D'Autore del Veneto, è un assolo che racconta la ricerca di un'identità attraverso una forte esperienza fisica: energia e impulso conducono il protagonista e gli spettatori alla scoperta del corpo e, di conseguenza, della propria virilità e del concetto di "limite". Ribelle è colui che "viola" i limiti, chi si spinge più in là per trovarsi da sé, prescindendo da tutto ciò che gli viene imposto dalla società. E' una danza violenta, un continuo scoprirsi e rivelarsi senza timore di giudizi e pre-concetti, poiché ci vuole coraggio per conoscersi davvero e mostrarsi come si è.
L'ultimo brano, intitolato volta, frammento #1 di Family Tree, è un progetto di Chiara Bersani, Vincitore del Premio Prospettiva Danza 2011, Progetto Residenze Coreografiche. Riccardo Buscarini (danzatore e coreografo piacentino che vive e lavora a Londra successivamente alla formazione conseguita presso l'Accademia "Domenichino da Piacenza" e al diploma ottenuto presso la London Contemporary School), mette in scena con Chiara Bersani e Matteo Ramponi uno spettacolo autobiografico che, partendo dal corpo di Chiara, indaga sulle radici dei ricordi, la famiglia e l'impatto della diversità nella nostra società.
Una scena "ingarbugliata" fra lampade collegate fra di loro che vanno ad illuminare Riccardo che tiene in braccio Chiara a centro scena: la luce che li circonda permette a Chiara di usufruire della protezione di Riccardo per affrontare il proprio passato e ricollegarlo al presente, come trovando la presa elettrica corretta che finalmente darà luce ai ricordi rimasti nel buio. Il risultato è emozionante, poiché Chiara riesce a trovare risposte facendo fronte al disagio impostole dalla disabilità fisica.
In conclusione, un piacevole trio di teatro danza che ha messo in evidenza le doti creative e senz'altro interpretative dei coreografi.