Lunedì 26 Marzo 2012 - Libertà
Il convento ereditato da Napoleone
L'imperatore l'aveva confiscato ai francescani e ceduto al Demanio
fiorenzuola - Grande successo ieri per la seconda delle Giornate Fai di Primavera che hanno condotto a Fiorenzuola centinaia di visitatori alla scoperta di quattro gioielli della cittadina, con la guida degli "apprendisti ciceroni", gli studenti del liceo classico "Gioia" di Piacenza e del liceo scientifico "Mattei" di Fiorenzuola (le due quarte classi).
Gli studenti hanno magnificamente illustrato la Collegiata San Fiorenzo, la facciata del quattrocentesco palazzo Grossi, il magnifico palazzo Bertamini-Lucca (eccezionalmente aperto anche il piano nobile interamente affrescato) e l'ex convento francescano conosciuto come asilo Lucca. In quest'ultimo caso siamo di fronte ad un'ulteriore grande opportunità che le Giornate Fai hanno regalato al pubblico: l'ex convento è stato infatti riaperto dopo accurati lavori di restauro, diretti dall'arch. Giorgio Testa, seguiti dalla Sovrintendenza, finanziati dalla Fondazione Verani Lucca presieduta da Francesco Boscarelli, con contributi dalla Regione.
L'ex convento, come ricorda l'insegna all'esterno, nel 1836 venne adibito ad asilo per volontà del cavalier Luigi Lucca il quale lo aveva acquistato nel 1821 dal Demanio, che lo aveva a sua volta "ereditato" da Napoleone. Fu quest'ultimo a confiscarlo ai francescani, che avevano qui il proprio convento, la chiesa, gli orti, sin dal 1632. L'edificio fu per decenni un asilo. A fine anni '90 divenne residenza per disabili, funzione che tutt'ora lo contraddistingue: in virtù dello statuto della Fondazione Lucca la destinazione rimane a fini sociali.
Per molti decenni l'ex convento era stato lasciato in stato di incuria. Negli anni '90, l'intervento di recupero del primo piano; ora è stato riqualificato il piano terra: il chiostro, con il suo loggiato e il giardino, il bel refettorio dei frati che negli anni dell'asilo venne usato come teatrino, il fronte esterno.
La riqualificazione ha svelato poi ulteriori gioielli: gli affreschi delle lunette del porticato del chiostro. Ogni lunetta, sotto l'intonaco, risulta decorata anche con scene di una certa complessità e con stemmi di famiglie nobili che finanziarono la costruzione del convento. «Sarebbe bello - suggerisce l'arch. Testa - che oggi fossero nuove famiglie di Fiorenzuola a finanziare il restauro di questi affreschi. In questa fase dei lavori, su alcune lunette abbiamo compiuto un lavoro di descialbatura, altre sono state semplicemente saggiate per verificare la presenza di affreschi. C'è una miniera ancora da scoprire». Bello anche il giardino a lato dell'edificio: una piccola porzione di quelli che furono gli orti francescani. E oggi i ragazzi del centro disabili hanno piantato qui le loro verdure. Un nuovo pezzo di storia che si costruisce.
Risale al '400 palazzo Grossi, illustrato dai ragazzi del "Gioia", che ne hanno evidenziato gli elementi di stile gotico, il putto alato attorcigliato alla quercia, il motivo di ghirlande con figure mitologiche che si trova nel fregio, le finestre bifore. Palazzo Grossi è visibile da corso Garibaldi, tutti i giorni. Ma spesso lo si dimentica. Merito delle Giornate Fai di Primavera è quello non solo di aprire luoghi mai visti, ma anche di aprire il nostro sguardo verso ricchezze che spesso dimentichiamo.
Donata Meneghelli