Lunedì 27 Febbraio 2012 - Libertà
Servillo canta Celentano, festival travolgente
Jazz Fest a "Le Rotative": arrangiamenti sorprendenti, sala gremita e tanta emozione
di PAOLO SCHIAVI
Favoloso. Di fronte a tanta bellezza, vale la pena esagerare. È stato un concerto indimenticabile, quello di ieri sera allo Spazio "Le Rotative" di via Benedettine. La nona edizione del "Piacenza Jazz Fest", la rassegna organizzata dal Piacenza Jazz Club presieduto da Gianni Azzali, non poteva partire meglio.
Il concerto inaugurale di Peppe Servillo e soci dedicato alle canzoni del Clan di Celentano è stato salutato da un successo travolgente. La sala era esaurita: a qualcuno è toccato addirittura restare fuori. Alla fine gli applausi non finivano più, ma scrosci e ovazioni si sono sprecati durante tutto il concerto. Meritatissimi, per due ore di musica divina. Se le aspettative erano alte, i "nostri" hanno superato loro stessi.
La materia prima sono signore composizioni - le belle canzoni che non muoiono mai - e il super gruppo trainato dal carisma del fuoriclasse Servillo, che condivide la paternità del progetto con il contrabbassista Furio Di Castri, è riuscito a farle rivivere in una veste sublime attraverso un jazz sopraffino e abbordabile: una meraviglia per le orecchie dei cultori e per quelle dei "comuni mortali". Una girandola di arrangiamenti perfetti e sorprendenti, su misura di ogni brano. Un jazz di ricerca che per rifare il pop e il rock'n'roll si ibrida con mille stili e spazia fino al "free", offrendo una varietà di suoni e timbri, linguaggi, atmosfere e colori straordinariamente godibile. Eccezionali, effervescenti, eleganti e fantasiosi tutti i musicisti, gente con stile e anima da vendere. Tra il meglio della "crème", un intreccio di personalità formidabile: il già citato Di Castri al contrabbasso, Fabrizio Bosso alla tromba, Javier Girotto ai sassofoni, Rica Marcotulli al pianoforte e Mattia Barbieri alla batteria. E Servillo meraviglioso maestro di cerimonia, con una voce strepitosa, duttile, intensa e piena di sfumature, e un'intelligenza che traspare anche attraverso l'espressività del volto e del gesto. Una classe che lo rende padrone della scena.
Insomma, una partenza da incorniciare per il "Piacenza Jazz Fest 2012", che ora prosegue a ritmo serrato: giovedì al Cinema Iris con la sonorizzazione che il quartetto Azzali - Cella - Sereno - Mezzadri farà delle suggestive immagini dei film di Godfrey Reggio "Koyanisqatsi" e "Powaquatsi"; venerdì al Milestone con il trio Luigi Tessarollo (chitarra), Paolino Dalla Porta (contrabbasso) e Manhu Roche (batteria); sabato al Teatro Verdi di Fiorenzuola col "New American Trio" del pianista Enrico Pieranunzi, con Scott Colley al contrabbasso ed Antonio Sanchez alla batteria.
Un programma da subito intrigante, anche quest'anno. E Azzali ci ha tenuto a dirlo: «è sempre una gioia, è sempre una festa». Poi ha ringraziato i partner «coraggiosi» che rendono possibile una manifestazione così importante (Fondazione di Piacenza e Vigevano, Regione, Comune, Provincia e sponsor privati) e ha ceduto la parola all'assessore alla Cultura, Paolo Dosi: «9 anni di Jazz Fest all'epilogo di un ciclo amministrativo che ha dato rilievo alla promozione culturale - ha detto il candidato sindaco - perché la cultura fa l'identità della società. Lunga vita al Jazz Fest per i suoi numeri e la qualità, sempre alta nonostante le difficoltà».
Il concerto ha emozionato, nella sua esplorazione delle canzoni del Molleggiato e del Clan. Non potevano mancare "Azzurro", poetica e dagli echi quasi gitani, che ha fatto cantare il pubblico sotto la direzione divertita di Servillo; "Una carezza in un pugno", morbido latin ticchettante e seducente come uno spicchio di luna; "Ventiquattromila baci", rock jazz travolgente; "Pregherò", larga, distesa e luminosa; e "Il ragazzo della via Gluck", delicata e intensa, rumoristica, albeggiante e infine piena di luce meravigliosa. Ma a lasciare a bocca aperta sono state anche "Canzone" e "Stai lontana da me"; "Una storia d'amore", rutilante e grintosa, così come "Chi ce l'ha con me", dedicata ironicamente all'ex premier; e "L'albero di 30 piani", bellissima riscoperta regalata come bis. La lista non è completa, ma chi è arrivato in fondo a questo articolo si sarà sicuramente già tuffato in negozio a prendere il cd o il dvd del concerto (dello scorso dicembre al Teatro Cavallerizza di Reggio Emilia).