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Martedì 28 Febbraio 2012 - Libertà

Cassinari, la stagione mediterranea

Mostra sul periodo che l'artista piacentino trascorse in Costa Azzurra

piacenza - Dopo l'omaggio a Stefano Bruzzi (1835-1911) a un secolo dalla morte, la Galleria d'arte moderna "Ricci Oddi" si prepara a ricordare un altro nostro illustre concittadino, Bruno Cassinari, nato a Piacenza il 29 ottobre 1912 e scomparso improvvisamente a Milano, nel suo studio di via San Tomaso 7, il 26 marzo 1992. «Si è verificata dunque la coincidenza di due anniversari - il centenario della nascita e il ventennale della dipartita - che non potevamo non celebrare, dopo la grande antologica a Palazzo Farnese nel 1983» evidenzia Vittorio Anelli, presidente del consiglio d'amministrazione del museo di via San Siro. «Mancando però attualmente la possibilità di promuovere eventi espositivi di largo respiro nella nostra città, anche per carenza di spazi, allora abbiamo deciso di concentrarci su un percorso tematico, che portasse all'attenzione un momento significativo dell'attività artistica di Cassinari non ancora approfondito».
L'itinerario, curato da Marco Rosci, è dedicato alla stagione "mediterranea", compresa tra l'estate del 1949, quando il pittore aprì lo studio ad Antibes, in Costa Azzurra, in prossimità del Castello Grimaldi, al 1962, che coincise con il rientro a Gropparello, sulle colline della Valvezzeno, preludio a una nuova fase "terragna", di "espressionismo gestuale e materico", con i cicli sui galli, le bufere, i girasoli della campagna. Nel 1960 Cassinari, oltre a partecipare alla XXX Biennale di Venezia (con tredici lavori), era stato protagonista della sua prima antologica, a Darmstadt, trasferita poi a Berlino l'anno successivo. Al di là dell'importanza intrinseca di questo periodo nella ricostruzione dell'opera del pittore, i mesi trascorsi nella località che ora accoglie il museo Picasso (nel Castello Grimaldi) furono proficui per gli incontri con grandi maestri del Novecento, quali appunto Pablo Picasso (che lo inviterà a tenere una mostra), ma anche Georges Braque, Marc Chagall (conosciuto nel 1964 all'inaugurazione della Fondazione creata da Marguerite e Aimé Maeght a Saint-Paul-de-Vence), i poeti Jean Cocteau e Paul Éluard, mentre nella non lontana Nizza, a Cimiez, si avviava a conclusione l'altrettanto straordinaria parabola di Henri Matisse.
L'appuntamento con Cassinari mediterraneo sarà nella rotonda d'onore della "Ricci Oddi" dal 17 marzo al 27 maggio. «Per consentire le operazioni di allestimento il museo rimarrà chiuso dal 13 al 16 marzo». Ad accompagnare l'esposizione sarà un catalogo, con testi di Giovanni Anzani, Silvia Ferrari Lilienau e Marco Rosci, pubblicato dalla piacentina Tipleco. «Anche in questa occasione, come già per la mostra di Bruzzi, abbiamo lanciato un bando di concorso, formula che ci ha consentito - spiega Anelli - di abbattere fortemente i costi, in quanto la spesa resta a carico dell'editore e non della "Ricci Oddi", che offre unicamente un contributo».
L'iniziativa - prosegue Anelli - è organizzata congiuntamente dalla "Ricci Oddi" e dal Comitato per il catalogo generale dell'opera di Bruno Cassinari, del quale fanno parte anche i figli dell'artista, Antonio e Giovanna Cassinari. Una quarantina i lavori che aiuteranno a entrare in quella che Rosci identifica come l'età aurea negli anni Cinquanta della pittura del maestro, coincidente con "la sua piena affermazione nella tradizione d'avanguardia europea". A inaugurare il percorso, un Autoritratto del 1956, «fra i suoi risultati figurali più alti ed espressionistici, strutturato come le teste della madre e delle "pupazze", rappresentando in questo modo una delle iconografie dominanti e più tipiche del decennio». Introdurrà alla serie sulla pesca, le nature morte, le feste marinare, gli interni di atelier con modella.

Anna Anselmi

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