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Martedì 6 Marzo 2012 - Libertà

Un "Sogno" d'amore sulle punte

Successo per lo spettacolo degli Imperfect Dancers al Municipale

PIACENZA - Tutto quello che accade è un sogno. Tutto quello che accade è amore. Amore dappertutto, e sogno ovunque.
Perché "Non è mai notte quando vedo il tuo volto", recitano gli amanti. Ogni storia, ogni sogno, è fatto di ombre, è fatto di sagome. A volte ci sembra di riuscire ad acciuffarne l'essenza, ma, poi, ecco che sfugge.
Sogno di una notte di mezza estate, la celebre commedia di Shakespeare, fa ancora sognare. Teatro Gioco Vita e Imperfect Dancers giocano con corpi e ombre, dando vita a quell'atmosfera panica, onirica, che A midsummer night's dream, questo il titolo originale dell'opera, consegna intatta a chiunque voglia ascoltarne anche la versione in musica di Felix Mendelssohn-Bartholdy.
"Se noi ombre vi abbiamo offeso, non prendetela a male, ma pensate di aver dormito, e che questa sia una versione della fantasia. Noi altro non vi offrimmo che un sogno" si legge nell'opera, ripresa al Municipale. Il teatro rifugge dalla rappresentazione del reale in quanto tale, lo carica di sogno e il connubio con il genio shakespeariano crea un'atmosfera delicata, incantevole.
Uno spettacolo breve, un flash. Quarantacinque minuti. Quanto basta a risvegliarsi dal sogno. Nel Sogno, due mondi. Uno ateniese, con amanti e artigiani. E uno spirituale, beffardo, notturno, immateriale. Ma i due mondi sono davvero tanto distanti? No, l'uno ha bisogno dell'altro. Ogni uomo ha la sua ombra. Gioco Vita sembra voler credere che siamo fatti davvero della stessa sostanza dei sogni.
E, portando in scena, appunto, il sogno più famoso della letteratura, migliora il suo stesso linguaggio, lo rende impalpabile, leggero, fluido. Amabile. Una fusione continua tra corpo, ombra, musica, colore. Una nuova possibilità per Gioco Vita e Imperfect Dancers, concentrati nel bosco, tra Puck, Oberon, Titania, Elena, Demetrio, Ermia, Lisandro.
L'immaginazione e l'approccio coreutico, amplificato dall'uso dell'ombra, sono al centro della versione registica di Montecchi, che punta soprattutto al visionario shakespeariano.
La danza è la corporeità, il sentore del limite, l'espressione umana. La musica è il volo, il non spazio. Le ombre sono l'archetipo, l'inconscio, il mistero, capriccio e caso. Gli uomini? Sono quelli in scena, o sono le loro ombre, in balìa del desiderio di vivere, di seguire le proprie passioni? Uno spettacolo di equilibrio, pulito, capace di andare oltre alla mise en scene.
Tantissimi i presenti, molti gli applausi.
Quello andato in scena l'altra sera al Teatro Municipale, una coproduzione tra Teatro Gioco Vita, Fondazione teatro comunale di Modena, Fondazione Teatri di Piacenza e Imperfect dancers, è un progetto di Walter Matteini e Fabrizio Montecchi, con Veronica Bracaccini, Mattia De Salve, Maria Focaraccio, Julio Cesar Quintanilla, Armando Rossi. Regia e scene di Fabrizio Montecchi, coreografia di Walter Matteini, maschere e sagome di Nicoletta Garioni, costumi di Corinne Lejeune, lucidi Cesare Lavezzoli.

Elisa Malacalza

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