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Martedì 6 Marzo 2012 - Libertà

"Promessi Sposi" tra letture e note

Prosegue con successo l'iniziativa del liceo "Respighi"

piacenza - L'epopea de I promessi sposi non finirà mai, il prestigio del capolavoro manzoniano aumenterà sempre non solo nella letteratura italiana. Ma è un patrimonio di cultura da estendere oltre ambienti accademici com'è nell'intento di Quel guazzabuglio del cuore umano, lettura pubblica e integrale dell'opera a cura del liceo "Respighi". Nel primo appuntamento, all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, gli organizzatori hanno - per sottolineare l'importanza dell'avvenimento - invitato Armando Nobili, docente di scenografia all'Accademia di belle arti di Brera. Come scenografo, Nobili partecipò alla riduzione televisiva dello sceneggiato (1967) con regia di Sandro Bolchi che ha costituito per molte generazioni riferimento notevole.
Prima della lettura nella tavola rotonda moderata dai docenti Marina Avanzini, Giovanni Marchesi, Elena Metti e Raffaella Pezzoni, Nobili ha rievocato significato e importanza della versione di Bolchi. «Fu la prima megaproduzione del centro Rai di Milano, in origine 12 poi 8 puntate. Abbiamo costruito - ha ricordato Nobili - due semplici case per documentare l'arrivo dei Lanzichenecchi e la peste. Poi in soli tre punti abbiamo sviluppato una "città ideale": palazzo del Governatore, assalto ai forni e palazzo di Don Ferrante». Diversi erano però premesse e contesto: «I costumi erano colorati, bellissimi ma abbiamo girato in bianco e nero. Era una televisione statica, aveva finalità educative, dovevamo avvicinare il paese. Anche oggi potrebbe essere una cosa interessante, dipende dal regista, dalla lettura che ne fa. Abbiamo raccontato un ‘600 molto aderente al vero senza però il realismo esasperato di Sergio Leone».
Dopo un rilassante intermezzo musicale grazie a pezzi di Scarlatti e Bach suonati rispettivamente dagli studenti Francesco Zanotti e Martina Zaffignani, allievi della classe III L davanti ad un numeroso pubblico hanno letto il primo capitolo delle suggestive vicende di Renzo e Lucia. Fascino e magia delle parole di Manzoni sono sempre immensi e poi arguzia spirito, religiosità genuina e popolare, freschezza del testo… inducono sempre sospensione, forse nostalgia. Perché, in fondo, pochi di noi l'hanno approfondito sistematicamente ma questa originale rassegna potrebbe essere l'occasione giusta. Importante anche il contributo di tutti quegli studenti presenti in sala e abbigliati con vesti d'epoca che hanno aumentato il folclore e ricreato, limitatamente, uno spaccato del tempo.
Ricordiamo - oltre ai già citati Avanzini, Marchesi, Metti e Pezzoni - la composizione del comitato tecnico-scientifico promotore dell'iniziativa: Tiziana Albasi, Lucia Bacciocchi, Stefano Costi, Stefania Franchi, Maria Grazia Marcotti e Marta Rutigliano, tutti docenti al "Respighi". Altri partner sono Comune di Piacenza, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Biblioteca Passerini Landi, Fondazione Teatri, Ufficio di pastorale scolastica della Curia e, per i vestiti, Canea e sorelle Binacchio. Info: www.liceorespighi.it.

Fabio Bianchi

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