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Martedì 13 Marzo 2012 - Libertà

Quella difficoltà di capirsi che scatena il buonumore

Applausi al President per la filodrammatica Gari diretta da Peretti

piacenza - Un figlio che torna dall'America, una fanciulla minorenne che rimane incinta, e la minaccia di un imminente sfratto sono gli ingredienti necessari per creare una serie di fraintendimenti con effetto a cascata. La commedia dialettale della filodrammatica Gari G. Battini messa in scena al teatro President di Piacenza ha conquistato una numerosa platea.
Lo spettacolo, inserito nella rassegna dialettale che la Famiglia Piasinteina organizza con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano e della Provincia di Piacenza, dedicata a Luigi Poggi, attore e presidente della Società Filodrammatica, ha scatenato risate e forti applausi, abbattendo alcuni stereotipi comuni e denunciando temi sociali. E' così che chi era convinto che a Piacenza ci fosse gente un po' fiacca incapace di far accadere qualcosa di interessante, si è dovuto ricredere vivendo la commedia L'impurtant l'è capiss.
Superlative le interpretazioni degli attori che vestivano i panni di nonno Annibale e della signora Dirce, che attraverso i loro scambi di battute, il primo con la nuora Teresa e la seconda con la figlia Mariuccia, hanno regalato al pubblico grasse risate e buon umore. Sullo sfondo di una Piacenza, amata dalla "plebe" che affitta appartamenti nei condomini popolari del centro, e bistrattata dai proprietari che preferiscono rifugiarsi in campagna lontano dal popolo incolto, si scontrano i destini dei "signori" che non fanno nulla e si stufano e dei "disgraziati" che fanno progetti e vengono puntualmente fregati.
Il testo di Adriano Vignola affronta problematiche più che mai attuali: l'incapacità di comunicare perché chi parla in dialetto non riesce ad esprimersi con un italiano corretto, proprio come oggi uno straniero spesso non riesce a rapportarsi con la popolazione locale, il desiderio di non dimenticare le proprie origini, proprio come accade a chi vive in un Paese diverso da quello natio, l'angoscia nel dover abbandonare la casa, il quartiere e gli affetti con cui si è cresciuti, genitori che scoprono i figli "diversi" dall'immagine che si erano sempre fatti, mamme troppo preoccupate a programmare la vita dei propri figli che nemmeno si accorgono di quello che stanno vivendo.
E, ancora, giovani amanti dello studio che fuggono all'estero per trovar lavoro, uomini del sud Italia che raggiungono il nord per trovare un'occupazione, sacerdoti troppo poco concreti che preferiscono riportare al "timor di Dio" piuttosto che alla sua "umanità". Insomma, una rete di relazioni tra persone talmente diverse tra loro che non possono non dare origine a fraintendimenti, ricatti, spiacevoli stati d'animo. Ma si sa, alla fine, termina tutto in gloria perché se quando c'è da parlare di sentimenti si usano le parole che si conoscono bene, quelle che hanno il sapore del latte di mamma, tutto si chiarisce e tutti si capiscono.
Sotto la regia di Mario Peretti, gli interpreti della commedia (Mariangela Zilocchi, Annamaria Figliossi, Giusi Baroni, Franca Sartori, Maurizio Lertua, Giovanni Bellocchi, Davide Cordani, Angelo Rebecchi, Giuseppe Barbattini, Roberto Cristalli ed Enrico Periti) hanno realizzato un prodotto entusiasmante, ironico e ricco di contenuti.
Il prossimo appuntamento della rassegna dialettale "Luigi Poggi" è per sabato 31 marzo, alle ore 21, con la compagnia teatrale I Dialettali che proporranno La suocera ‘d l'avucat.

Valentina Paderni

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