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Venerdì 24 Febbraio 2012 - Libertà

«Con Cigalini una nuova avventura che inizierà dal palco dei Teatini»

Il pianista Umberto Petrin parla del concerto jazz che domenica lo vedrà in duo con il giovane saxofonista per "Allegro con brio". Poi volerà a New York per Zorn

piacenza - Che bello, dire addio a febbraio sulle note di Monk, Lacy, Rollins e altri famosi jazzisti, tutti da riscoprire grazie alle improvvisazioni di due "grandi": Umberto Petrin e Mattia Cigalini.
Difficile sintetizzare il loro percorso, specialmente quello di Petrin, anche se Cigalini ha ormai una carriera in ascesa, ricca di impegni e trasversalmente apprezzatissima. Sta di fatto che, un bel giorno, i due si incontrano al "Nicolini", dove Umberto è docente di Pianoforte Jazz. E decidono di mettersi a provare insieme, senza un apparente obiettivo. Dalla prima prova nacque un'intesa che entusiasmò entrambi e l'aula Formentelli del Conservatorio divenne il loro punto d'incontro.
Il debutto di questo duo - composto dal pianista, che si è affermato per le sue pregevoli doti intellettuali, oltre che musicali, dagli anni Novanta in poi, compiendo fortunate tournée in tutto il mondo, e dalla giovane e affermata star del sax, che ha già collaborato con musicisti come De Piscopo, Fresu e Moroni - avverrà domenica alle 17 alla Sala dei Teatini (ad ingresso libero), nell'ambito della rassegna Allegro con brio, promossa dal "Nicolini" con Comune, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Fondazione Teatri e Camera di Commercio di Piacenza, con il contributo di vari sponsor.
Ne parliamo con Petrin, che ha lasciato una scia di meraviglie dietro di sé: dalle incisioni alle collaborazioni con Lacy, Braxton, Konitz e altri grandi jazzisti, a loro volta affascinati dal suo talento e dalla sua personalità. E il suo nuovo album, A dawn will come (a cui Libertà dedicò una pagina monografica), risulta l'unico album di un musicista italiano tra i migliori Cd del 2011 secondo Culturecatch (Usa). Tanto che, ad aprile, Umberto terrà concerti a New York, nell'ambito di un festival organizzato da John Zorn.
A proposito del concerto di domenica, il pianista ricorda che tutto è nato quando «io e Mattia ci siamo incontrati al "Nicolini" e abbiamo deciso di vedere cosa potesse capitare, iniziando a suonare insieme. Io ho visto e apprezzato quanto Mattia aveva fatto fino ad allora e realizzato che aveva voglia di fare esperienze in altri campi». Eppure, l'unione con Cigalini ha spospato l'orizzonte di un musicista più esperto come Petrin: «Ciascuno dei due sta facendo qualcosa di diverso, in questo duo. Un linguaggio difficile da definire... forse, è soltanto musica, un modo di improvvisare diverso dal nostro consueto. Sarà interessante anche per noi, salire sul palco domenica, perché quando provi ha una visuale diversa. E credo che quello sarà solo l'inizio della nostra collaborazione».
A questo punto, la curiosità ha il sopravvento, in cerca di scoop: «Io ho proposto a Cigalini, tra l'altro, un paio di temi: un mio lavoro con Konitz su Skrjabin e uno su Hindemith, un compositore che mi piace particolarmente».

Eleonora Bagarotti

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