Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
  Rassegna Stampa
spazio
  Comunicati Stampa
spazio
  Eventi Auditorium Piacenza
spazio
  Eventi Auditorium Vigevano
spazio
  Comunicazione
spazio

 
Home Page     Rassegna Stampa   


Mercoledì 22 Febbraio 2012 - Libertà

La Fondazione di Piacenza e il Monte di Parma: perché servono spiegazioni

di MARCO ARCELLI FONTANA*
La decisione del Presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano di non accettare il prolungamento straordinario dell'incarico rappresenta un gesto meritorio e positivo. Il Presidente ha inoltre ottenuto un voto unanime di approvazione dell'operato. Viene a questo punto spontaneo chiedersi perché non viene fatto un altro passo di trasparenza verso la comunità. In mancanza di questo l'operato del Consiglio Generale potrebbe dare una impressione di autoreferenzialità, quando è invece sempre più importante l'informazione e la trasparenza.
Come è noto il caso più problematico che la Fondazione ha affrontato negli anni recenti è quello dell'acquisto di una quota rilevante nella Banca del Monte di Parma. Investimento che si è rilevato negativo. L'errore è ammissibile, ma è giusto, e doveroso, mostrare che non fu dovuto a mancanza di accortezza. La gestione del patrimonio delle Fondazioni deve essere ispirato a criteri di prudenza. L'investimento in titoli azionari per definizione non è tra i più sicuri. E' inoltre noto che il valore di piccole società è più erratico. Al momento dell'acquisto era inoltre già esplosa, a livello internazionale la crisi dei mercati finanziari. Perché e su quali basi è stato fatto l'investimento? Certamente le spiegazioni esistono. Sarebbe giusto, per tutti, renderle note.
La spiegazione può essere solo una: che l'investimento è stato fatto a ragioni vedute, cioè sulla base di una valutazione redatta da esperti competenti, informati ed imparziali. Banca Intesa, accorsa in salvataggio del Monte, pur non essendo priva di valide competenze interne, ha richiesto al valutazione da parte di un noto professionista esterno alla Banca. Nei paesi anglosassoni questa valutazione viene chiamata "due diligence". "Due" vuol dire "dovuta". "Diligence" è tradotto con valutazione, ma è significativo, nell'etimologia, il richiamo al concetto di "diligenza".
Chi ha svolto, nel 2008, questa "due diligence" per il Monte di Parma? Il futuro non è prevedibile, ma è importante che il passato sia stato preso in considerazione con diligenza. Il Consiglio ha affermato all'unanimità che tale diligenza fu seguita, e non vi è ragione per dubitarne. Ma perché non spiegarlo e dimostrarlo alla comunità, unico vero "proprietario" della Fondazione?
*già Comit-Intesa e già assessore
al bilancio del Comune di Piacenza

Torna all'elenco | Versione stampabile

spazio
spazio spazio spazio
spazio spazio spazio