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Giovedì 16 Febbraio 2012 - Libertà

Fondazione, Marazzi ritira la proposta di proroga

Cavanna: i voti per approvarla c'erano, ma la decisione è stata saggia per evitare spaccature. E il consiglio vota all'unanimità la fiducia al presidente e alle sue scelte. «Lavoreremo al massimo nell'anno che resta»

Colpo di scena in Fondazione. Marazzi ritira la proposta di proroga del mandato e poi incassa la fiducia unanime del consiglio generale.
I fatti. Il presidente Giacomo Marazzi, come è nelle sue prerogative, ha deciso ieri autonomamente di ritirare la proposta di proroga del mandato di tutti gli organismi dell'ente, proposta approvata dal consiglio di amministrazione e che aveva generato molte prese di posizione a favore e contro negli ambienti politici (quasi per nulla società civile).
Una scelta, quella di Marazzi, in parte anche spiazzante per i consiglieri del "parlamentino" di via Sant'Eufemia che ieri pomeriggio si apprestavano ad affrontare la delicata discussione all'ordine del giorno e a verificare le posizioni di ciascuno su questa misura straordinaria che avrebbe prolungato gli organismi dal marzo 2013 al marzo 2014.
«E' stata una decisione del presidente, una decisione molto saggia - ha ammesso il vicepresidente Luigi Cavanna - alla luce della situazione che si era creata, con qualche divisione interna e in un momento così particolare. Dalla mia esperienza in medicina so che posizioni di unanimità sono difficili da avere, ma l'unanimità del consiglio della Fondazione in questo caso è importante per dar più forza all'azione che si porta avanti». L'oncologo è stato un deciso sostenitore della modifica statutaria che avrebbe concesso agli amministratori nominati nel 2009 di prolungare (in via eccezionale e transitoria) il proprio mandato per seguire da vicino e con competenza specifica il percorso del risanamento della partecipata Banca Monte Parma, appena avviato con la ricapitalizzazione del socio di maggioranza Intesa Sanpaolo. Nel cda di Monte Parma siedono lo stesso Marazzi e Beniamino Anselmi.
Perché fosse accolta questa proposta serviva una maggioranza qualificata dei due terzi dei consiglieri, 17 voti su 25. I presenti ieri erano 23 e Cavanna ha riferito che, a conti fatti, in 18 erano pronti a votare il prolungamento del mandato. Non ce n'è stato bisogno.
Marazzi al consiglio ha spiegato che la Fondazione è sicura, che si è tenuta «la barra dritta». E richiesto di un commento, ha così sintetizzato il suo stato d'animo, con parole simili a quelle pronunciate davanti ai consiglieri per spiegare il ritiro della proposta: «Si è detto e scritto di tutto e di più su questa vicenda ma se qualcuno pensa che siamo attaccati alla poltrona si sbaglia di grosso, io fui eletto con venticinque voti su venticinque, all'unanimità, non mi interessa che ci sia una maggioranza qualificata, bastano anche quattro o cinque persone non d'accordo e viene a spaccarsi l'unità del consiglio generale, non desidero questo». Il presidente ha quindi ringraziato il consiglio di amministrazione e questo è tutto.
Un consigliere vigevanese per non lasciare adito a dubbi ha proposto di votare la fiducia al presidente Marazzi per confermare in tal modo una piena condivisione sulle scelte operate, inclusa quella di Monte Parma. E questa volta il voto c'è stato ed è stato unanime.
In quanto al processo di risanamento di Monte Parma, Marazzi ha dichiarato che nell'anno che rimane agli attuali organismi della Fondazione «si lavorerà al massimo e per il meglio». Vista la solidarietà del consiglio generale.
All'uscita da palazzo Rota Pisaroni abbiamo raccolto due veloci commenti dei consiglieri indicati dalle istituzioni, per quanto non via sia vincolo di mandato. Ferrante Trambaglio, espressione della Provincia, ha convenuto sull'opportunità di non avanzare una proposta che ha diviso («responsabilmente il presidente l'ha ritirata»). E l'avvocato Augusto Rizzi, espressione invece del Comune di Piacenza, nel ribadire la posizione di autonomia dei consiglieri, in consiglio ha espresso la sua contrarietà a che venisse ritirata la proposta, essendo d'accordo sul merito, tuttavia sarebbe stato meglio farla conoscere più diffusamente.
«Il voto di fiducia? Era per confermare che Marazzi ha fatto bene il suo lavoro».
Ora il consiglio lavorerà su un altro tema di forte impatto locale: misure per favorire l'inserimento lavorativo di giovani disoccupati piacentini.

Patrizia Soffientini patrizia. soffientini@libero. it

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