Mercoledì 15 Febbraio 2012 - Libertà
Il Cda resti in carica per seguire il piano industriale di Intesa
Il dibattito sulla Fondazione
di LUIGI GAZZOLA*
Merita attenzione la proposta del dr. Luigi Cavanna di prorogare di un anno la durata in carica degli organi della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
Un tema che va affrontato lucidamente e con razionalità dal Consiglio generale stesso, senza tener conto delle immediate reazioni di chi ipotizza chissà quali retroscena dietro la proposta, ma avendo come unica chiave di lettura l'interesse dell'Istituto e, prima ancora, quello del territorio piacentino.
Come altre Fondazioni anche la nostra ha dovuto fare i conti con la crisi economica e delle borse; nel momento in cui ha effettuato investimenti che si sono rivelati insoddisfacenti le condizioni erano tali da non far prevedere il tracollo generale che avrebbe investito tutto il mondo economico e finanziario. Non sono quindi in discussione la serietà e la competenza degli amministratori.
La gran parte dell'attuale patrimonio della Fondazione, come attesta un bilanci o assolutamente trasparente e consultabile da chiunque, offre oggi garanzia di stabilità; la quota (15,2%) investita in Banca Monte Parma e all'origine della perdita merita di essere gestita con oculatezza. Tanto più ora che Monte Parma è governata da Banca Intesa e che si prospetta un aumento di capitale.
A fine mese Banca Intesa dovrebbe presentare per Monte Parma un piano industriale a valenza triennale, il cui processo di attuazione potrà avere ricadute positive anche sul nostro territorio, essendo intesa il primo gruppo nazionale che vi opera.
Lo sviluppo del piano industriale va seguito.
Nell'interesse del territorio, per ottenere investimenti a favore delle piccole e medie imprese e delle famiglie piacentine, potrebbe essere utile che lo sviluppo del piano fosse seguito per un congruo periodo (almeno due anni) da chi è già in grado di garantire una continuità di rapporti e condivisione di progetti con i vertici di Intesa.
Piacenza non può certo permettersi il lusso di perdere tempo, in attesa di stabilire nuove relazioni, e una occasione d'oro per sfruttare da subito le potenzialità del piano industriale.
Un'attenzione particolare merita l'intenzione di sviluppare insieme al Consiglio generale programmi di supporto all'occupazione giovanile e a favore delle fasce deboli della popolazione tra cui, appunto, i giovani occupano ormai un posto di rilievo; iniziative che possono essere avviate velocemente ma necessitano di tempi più lunghi di attuazione.
Le ragioni che stanno alla base della proposta sono dunque condivisibili e ispirate a quello spirito filantropico che deve guidare l'azione della Fondazione e l 'impegno disinteressato dei suoi membri. La proroga di un anno non sembra del resto poter pregiudicare le legittime ambizioni di quanti aspirano ad occupare le poltrone di via S. Eufemia che, in ogni caso, dovranno poter fornire requisiti analoghi a quelli degli attuali componenti degli organi a partire dalla mancanza di palese conflitto di interesse che troppo spesso ha rappresentato una seria zavorra per il buon funzionamento delle istituzioni, bancarie e non.
*Assessore al bilancio
comune di Piacenza