Lunedì 20 Febbraio 2012 - Libertà
Dall'architettura al giornalismo
Domani presentazione dell'annata 2011 del Bollettino storico
Dall'architettura al giornalismo d'antan: il Bollettino storico piacentino, a oltre un secolo dalla sua nascita, continua a configurarsi quale "una rassegna di storia, lettere e arte", come nel progetto del fondatore Stefano Fermi. L'intera annata 2011 del semestrale, pubblicato da Tipleco, verrà presentata domani alle 17.30 all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, in via Sant'Eufemia 12. Interverranno: Vittorio Anelli, direttore responsabile della rivista; Antonella Gigli, direttrice dei Musei Civici di Palazzo Farnese, e Maria Luigia Pagliani, della Deputazione di storia patria per le province parmensi.
Il primo fascicolo dell'Anno CVI, gennaio-giugno 2011, comprende contributi di: Anna Coccioli Mastroviti (sul cantiere di Palazzo Anguissola di Grazzano), Marcella Favero (lettere inedite di Francesco Mochi), Luca Ceriotti (lo scrittore "politico" Marco Antonio Scipioni), Ugo Bruschi (vescovi della diocesi di Bobbio tra il XVII e il XVIII secolo), Amedeo Benedetti (sul critico e storico della letteratura Egidio Gorra) e Filippo Grazzini (un profilo della studiosa Giovanna Rabitti, prematuramente scomparsa nel 2008).
Il secondo fascicolo, relativo a luglio-dicembre 2011, prende in esame - attraverso testi rispettivamente di: Enrico Garavelli, Letizia Scherini Rota Candiani, Gian Piero Miserotti, Susanna Pighi, Irene Botta e Jacopo Franchi - il rapporto di scambio intellettuale venutosi a creare a Firenze tra l'umanista piacentino Lodovico Domenichi e Benedetto Varchi; l'evoluzione del castello di Prato Ottesola; le relazioni tra un taccuino dell'abate Lanzi (pioniere della moderna storiografia artistica) e Le pubbliche pitture di Carlo Carasi; il mobile intarsiato a Piacenza tra Sette e Ottocento; la riscoperta di Pietro Giordani filologo; l'attività Oltreoceano del giornalista Gian Francesco Secchi de' Casali. Di quest'ultimo, pressoché dimenticato ai giorni nostri, si legge che fondò nel 1850, il primo giornale in lingua italiana negli Stati Uniti, L'Eco d'Italia, uscito fino al 1894. Secchi de' Casali era nel frattempo morto nel 1885 a Elizabeth, nel New Jersey, ma il suo nome è legato soprattutto a Vineland, sorta come colonia modello nella seconda metà dell'Ottocento e dove una piazza dedicata a Gian Domenico Romagnosi e una strada, la tuttora esistente "Piacenzia Avenue" ("con la grafia modificata all'americana"), testimoniano la volontà dell'esule - sostenitore della causa risorgimentale, nonché combattente su vari fronti nell'area del Mediterraneo meridionale e orientale e nella guerra civile americana - di ricordare la madrepatria.
An. Ans.