Lunedì 13 Febbraio 2012 - Libertà
Blaze, e la street dance sale in paradiso
Il Municipale accoglie la danza di strada con successo, ballerini splendidi ed ispirati
di DILETTA RUSCA
Grande successo per lo spettacolo Blaze - The Street dance sensation, ieri pomeriggio al Teatro Municipale, per la stagione di danza allestita dalla Fondazione Teatri di Piacenza.
Un folto pubblico, composto prevalentemente dagli appassionati di hip hop frequentanti le varie scuole di danza piacentine, ha applaudito calorosamente i virtuosismi e l'eccellente padronanza teatrale degli interpreti, giovani danzatori accuratamente scelti dal ballerino coreografo Anthony van-Laast, creatore, fra l'altro, di musical quali Mamma Mia, Sister Act, Batman Live. Quest'ultimo ha curato la regia ed ha affidato le coreografie a diversi coreografi (Mike Song, Kenny Wormald, Lyle Beniga, Chris Baldock), che hanno meticolosamente selezionato i ballerini attraverso audizioni in tutto il mondo per offrire omaggio alla danza di strada ed alle svariate declinazioni che hanno sancito quest'ultima come vera e propria danza di teatro, al pari del tradizionale ed intramontabile balletto.
Una scenografia costituita da un garbuglio di cassettiere e vecchi frigoriferi rimandanti ai quartieri randagi delle grandi città metropolitane, prima fra tutte New York, ha fatto da sfondo ai movimenti fluidi ed energici degli interpreti.
In tutto ottanta minuti di brani di diverso sapore, dall'elettronica alla house fino all'indimenticabile Jump around degli House of Pain, hanno generato il felice connubio fra i soli e le danze d'insieme dei ballerini, mettendo in risalto le diverse sfaccettature della street-break dance: nonostante sia, infatti, una danza che scaturisce da movimenti propriamente tribali, non a caso notoriamente eseguiti al meglio dagli afro-americani, questa riesce, al tempo stesso, ad esaltare la sensualità femminile; interessante è stato osservare l'energia e lo stile spumeggiante delle danzatrici che si sono aggiunti alle loro movenze femminili e carismatiche.
Degno di nota, inoltre, è stato l'eccellente uso degli oggetti di scena: pur essendo alquanto essenziali, quest'ultimi si facevano tutt'uno con la danza stessa e ne è stato un esempio chiave il brano intitolato Sofa entrance, in cui sia la danzatrice che il danzatore si servivano di un divano sgangherato per dare libero sfogo ai virtuosismi consistenti nei tipici giri a terra della danza hip hop.
Sorprendente anche la carrellata di personaggi che ciascuno degli interpreti ha inteso rappresentare: fra tutti spiccava certamente un giovane ballerino di colore, apparentemente simile al famoso "Steve" del celebre telefilm Otto sotto un tetto, in realtà straordinario nella tecnica e molto umoristico nella mimica. Ciascuno degli interpreti forniva allo show la propria creatività, il proprio sfogo e la propria passione per la danza, senza mai però venir meno al rigore tecnico imposto dai brani d'insieme.
Non sono, inoltre, mancati passi di danza e gesti promuoventi le grandi star della musica quali Michael Jackson, la più o meno criticata Lady Gaga, Rihanna e così via, a dimostrazione che la danza di strada, pur mantenendone il titolo, ha attirato l'attenzione dei veri e propri pilastri del mondo dello spettacolo odierno e di conseguenza del mondo commerciale.
A questo proposito è importante, quindi, menzionare il brano tipicamente break impersonato da tre danzatori rigorosamente vestiti in tuta Adidas; le varie forme della street dance, hanno infatti contagiato non solo i teatri ma anche le tv attraverso le molteplici pubblicità, soprattutto d'ambito sportivo, che vengono sapientemente "confezionate" e trasmesse attraverso fisici statuari, musica stimolante, effetti speciali e, per ultimi, i prodotti da sponsorizzare. Inevitabile il gran successo alla fine e gli scroscianti applausi per tutti.