Giovedì 16 Febbraio 2012 - Libertà
Il cielo sopra di noi? Una danza degli atomi
piacenza - Ha raccolto molto più pubblico della scorsa edizione: c'era da aspettarselo poiché le tematiche proposte nella rassegna Dal nulla al tutto: autobiografia di un universo curata dal Gruppo Astrofili di Piacenza sono davvero coinvolgenti. E nell'ultimo appuntamento, La danza degli atomi, il ricercatore piacentino Andrea Foppiani ha illustrato l'importanza degli infiniti legami che i 92 elementi della tavola di Mendeleev possono, variamente combinandosi fra loro, originare.
In un auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano - partner economico dell'iniziativa - quasi colmo nonostante le avversità atmosferiche, Foppiani ha ricordato caparbietà e dedizione di tutti gli studiosi di astronomia. Costoro infatti analizzano, da diversi punti di vista, la natura dei corpi celesti pur non avendo mai stabilito contatti fisici con gli oggetti delle loro ricerche ma basandosi solo su supposizioni e intuizioni. Paradossalmente l'unico componente dell'universo che può aiutare, anzi aiuta, nella ricerca è la luce proveniente da stelle e nebulose che soggiornano nella nostra galassia e che ci soccorre nel definire la struttura della materia.
«Verso la metà dell'800 si è scoperto - ha continuato Foppiani - che ogni atomo può emettere luce di colori estremamente precisi e tipici per ciascun elemento. I colori che può emettere l'ossigeno sono diversi da quelli generati dall'idrogeno a loro volta diversi da quelli dell'azoto. Ogni elemento ha i suoi colori specifici che formano una specie di sua impronta digitale».
C'è anche una disciplina di riferimento in questo affascinante ambito, la spettroscopia - metodo di indagine della struttura della materia basato sull'analisi della scomposizione della luce da questa emessa nelle sue lunghezze d'onda fondamentali - che ci permette, con assoluta attendibilità, di conoscere nonché scoprire l'esistenza di pianeti orbitanti intorno a lontanissime stelle.
Interessante anche l'apparato iconografico con immagini su nubi molecolari, stelle di tipo o G o M cioé più fredde per la loro composizione ma anche sulle comete, "palle di neve sporca" su cui tutti i popoli hanno creato leggende. «Le comete hanno il corpo più scuro di tutti, sono formate principalmente d'acqua e quando si avvicinano al sole cominciano a sciogliersi». Hanno completato poi diagrammi e foto di pianeti, terrestri e più vicini al sole o esterni come Giove o Saturno, sfere di gas non sappiamo se solidi all'interno ma esistono anche pianeti giganti caldi.
«La nostra conoscenza - ha concluso Foppiani - deve però tener conto che, in realtà, tutta la chimica che possiamo applicare a ciò che i nostri telescopi e i nostri satelliti ci mostrano si riferisce solo al 4% dell'universo, il restante 96% è composto da materia ed energia oscura di cui non sappiamo nulla».
Alien, relatore Danilo Caldini: prossima conferenza di questa rassegna, prevista domani alle 17.45, all'auditorium Santa Margherita, in via Sant'Eufemia, 12.
Fabio Bianchi