Sabato 18 Febbraio 2012 - Libertà
"Adventura" per bimbi un po' speciali: progetto piacentino scelto a Barcellona
Un'idea formidabile e di grande valore sociale guiderà tre piacentini a Barcellona, il 24 e 25 febbraio, sulle ali di un progetto che è stato selezionato a rappresentare l'Italia.
L'appuntamento è la "Doing Good and Doing Well Conference" (Dgdw) della Business School Iese, una delle più grandi conferenze organizzate dagli studenti in materia di business responsabile in Europa. I firmatari del progetto selezionato (con pochissimi altri) sono gli ingegneri Benedetta Corso e Armando Ricca con Sara Meloni, presidente di Casa Morgana.
L'idea è quella di creare una rete accessibile (anche economicamente per l'utente) fra i soggetti che offrono servizi educativi per l'infanzia. Servizi di alto profilo, per tutti i bambini ma con un occhio di attenzione a chi ha disabilità fisica o neuropsichiatria, autismo, disturbi del linguaggio, del comportamento, alimentari. Problematiche oggi sempre più diffuse, tanto che le indagini al riguardo parlano di un 18-20 per cento di casi di minori interessati nella fascia di età che va da zero a 15 anni.
I tre piacentini hanno dato vita all'associazione di volontari Adventura onlus, destinata a diventare Fondazione e il progetto che li porterà a Barcellona si intitola "Fuzzyminds", che potremmo tradurre come "menti incatalogabili".
«Ci ha spinti il desiderio di fondo di contribuire a un modello di società più aperta e inclusiva - sintetizza Corso - dove le differenze sono un plus valore e non motivo di disparità».
Si parte da Piacenza, da Casa Morgana, esperienza-pilota per stringere patti consortili con altre cooperative locali e poi - secondo il piano industriale - estendere il modello di erogazione del servizio in tutta Italia per rendere fruibile - attraverso consorzi locali - un sistema educativo eccellente a prezzi calmierati dove si faccia analisi applicata del comportamento e trattamento ed educazione di bambini con autismo e disabilità della comunicazione. Trattamenti che altrimenti costano alle famiglie cifre importanti, ma che praticati dentro strutture adeguate e in relazione con gli enti pubblici risultano sostenibili.
Ci sono quattro filoni d'azione. Il primo attiene all'educazione tradizionale ma dove, per esempio, si inserisce il bilinguismo. II secondo impegno riguarda la realizzazione di un centro di accoglienza per famiglie, rivolto prevalentemente a chi ha bimbi con handicap. La terza missione si propone di creare una comunità educativa residenziale e non. Quarto e ultimo tassello è la ricerca, con il Politecnico si vogliono costruire protocolli e raccolte di dati su temi di educazione e psicologia.
«Siamo orgogliosi del fatto che il progetto sia stato selezionato - prosegue Corso - e fiduciosi del fatto che nella giuria a Barcellona siedono giudici che appartengono ad enti finanziatori». Quindi, se l'idea sarà apprezzata da questi soggetti si profilano opportunità di sostegno economico.
Intanto i primi risultati a Casa Morgana sembrano confermare la bontà di un certo tipo di assistenza, per esempio facendo sì che coincida la figura di educatore di sostegno e terapista, per assicurare ai bimbi una preziosa continuità di presenza. Di grande utilità sono anche le "stanze magiche" create a Casa Morgana per le terapie individuali e di gruppo, dove bimbi con handicap interagiscono con gli altri. Un'idea non solo interessante, ma che riempie con sensibilità e creatività vuoti vistosi nel sistema socio-educativo.
pat. sof.