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Domenica 15 Gennaio 2012 - Libertà

Centro anziani, il sipario si apre tra novità e una coda polemica

Dopo lo sfratto è "risorto" grazie alla Fondazione. Losi: grazie a tutti

SARMATO - «Chi l'avrebbe detto che oggi il Centro Sociale Anziani avrebbe ripreso in pieno le sua attività, dopo le note vicende passate su cui è meglio stendere un velo pietoso? ». È commossa la presidentessa Maria Teresa Losi nel suo discorso ufficiale per l'apertura del nuovo centro privato, ieri pomeriggio a Sarmato, ma non rinuncia a rievocare gli ultimi anni di "passione" che hanno visto contrapposti gli associati all'amministrazione comunale, rea di averli "sfrattati" dalla vecchia sede.
L'intervento provvidenziale che ha, di fatto, sbloccato a sorpresa la situazione si deve al compaesano Beniamino Anselmi, che ha convinto la Fondazione di Piacenza e Vigevano ad elargire un contributo per il centro, grazie al quale i soci hanno potuto affittare una spaziosa abitazione su due piani in via Po ed adibirla a nuovo centro anziani, anche se questa volta privato.
Ieri, all'inaugurazione, erano presenti oltre al direttivo del centro anche lo stesso Anselmi, il presidente della Fondazione Giacomo Marazzi e il sindaco Anna Tanzi. «Ma bisogna ringraziare di cuore tutti i moltissimi cittadini che volontariamente ci hanno aiutato per sistemare questa casa - aggiunge la Losi - E davvero non ce l'aspettavamo».
Il centro, come recita la targa realizzata dallo scultore Giuseppe Serafini, è dedicato a don Giuseppe Spagnoli, ex parroco degli anni '40 che «in quegli anni poveri non badava né alla destra né alla sinistra e da cui bisogna prendere esempio», ha ricordato Anselmi. La benedizione del parroco don Guerrino, una poesia benaugurante di Ester Albiero e il taglio del nastro hanno così dato il via alla visita della nuova casa.
Ma se tutta la giornata è stata all'insegna dell'allegria e dell'assenza di polemiche, a margine dell'inaugurazione i soci hanno ricordato il trattamento subìto. «Nella sede che il sindaco aveva assegnato, c'era spazio solo per un tavolo con quattro sedie; ma le chiavi non ci sono mai state consegnate, se non per mettere lì dentro le nostre cose», spiega Rosanna Losi del direttivo. «Abbiamo dovuto liberarla entro il 15 gennaio, di fatto venendo sfrattati per due volte e dovendo pagare il trasloco di tasca nostra». E aggiunge: «Il sindaco ci cacciò dalla vecchia sede dicendo che non era a norma. Ma ora nell'ambulatorio medico (che ha preso il posto della sede vecchia, ndc) esiste un bagno personale per il dottore, come le norme esigono? Ed esiste un bagno attrezzato per i disabili e una stanza per la segretaria del medico? Ed è normale che una caldaia si trovi proprio sopra la testa del dottore nel suo ambulatorio? Se il sindaco Tanzi ha fatto tutto ciò per ripicca contro qualcuno - continua Losi - si ricordi che in realtà, così facendo, ha chiuso la porta anche a 200 tesserati del paese. Ma la nostra favola inizia adesso e qui stiamo benissimo. Vogliamo lasciar perdere tutto quello che è successo». E adesso si guarda al futuro. Partiranno subito i nuovi tesseramenti, e oltre alle tradizionali attività del Centro (ballo, decoupage e molto altro), c'è già l'idea di iniziare la primavera con un nuovissimo corso di cucina.

Cristian Brusamonti

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