Venerdì 27 Gennaio 2012 - Libertà
Napoleone e Clotilde: coppia da rivalutare
Domani all'auditorium della Fondazione Debicke chiude il ciclo "I Sabati della storia"
piacenza - Con l'incontro su "Una coppia da rivalutare" si chiude domani alle 17 all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, in via Sant'Eufemia 12 (ingresso a offerta libera), il ciclo "I Sabati della storia", promosso dalla delegazione del Fai (Fondo ambiente italiano), con il patrocinio del Comune, per offrire, "a completamento del programma delle iniziative di carattere culturale legate al 150° anniversario dell'Unità d'Italia", un'occasione di "diffusione e testimonianza del messaggio di identità e unità nazionale".
La scrittrice Patrizia Debicke Van der Noot, autrice di una serie di gialli storici editi da Corbaccio, illustrerà le vicende di Clotilde di Savoia e Napoleon Joseph Bonaparte, tra i quali si celebrò "un matrimonio per l'Italia" che unì «la fierezza della figlia di un re e il geniale idealismo di un Bonaparte rosso». Plon Plon era infatti il soprannome di Napoleone Giuseppe Carlo Bonaparte, detto anche Jérôme, cugino dell'imperatore Napoleone III. Le nozze con la figlia prediletta di Vittorio Emanuele II vennero celebrate il 30 gennaio 1859: il marito aveva trentasette anni e fama di libertino, la moglie non era ancora sedicenne. Dietro la cerimonia, c'era però l'irresistibile peso della ragion di Stato, aspetto che - come commenta Debicke - non deve stupire all'epoca, specie tra esponenti di case regnanti.
Il matrimonio tra la principessa sabauda e il militare francese avrebbe in particolare fatto parte delle richieste preventive di Napoleone III per sottoscrivere i patti di Plombières, con i quali la Francia si impegnava a venire in aiuto al Piemonte in caso di attacco austriaco. Clotilde dunque - evidenzia Debicke - diede un personale contributo alla seconda guerra d'indipendenza, tappa importante nel cammino verso l'unità nazionale. A sollecitare l'interesse della scrittrice per il rapporto tra Plon Plon e la giovane moglie sono state comunque anche altre considerazioni, prima tra tutte la constatazione che, al di là delle motivazioni iniziali, quelle nozze si rivelarono fonte di sincero amore e di consolazione reciproca per i due coniugi: «La loro unione tenne».
Debicke contesta quindi il profilo tramandato «nelle biografie agiografiche stese da religiosi, secondo cui Clotilde dovette accettare controvoglia il matrimonio e visse a Parigi sfuggendo gli splendori della Corte, dedita alla beneficenza con gran dispetto del marito». Quando Jérôme morì il 17 marzo 1891, «i funerali sontuosi, solenni e nazionali marcarono la gratitudine dei Savoia e dell'Italia verso questo principe francese fuori dal comune e il riconoscimento di tutte le sue azioni ideali, coraggiose e spesso decisive in favore del Risorgimento». Clotilde si spense il 25 giugno 1911. Entrambi sono sepolti nella Basilica di Superga.
Anna Anselmi