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Mercoledì 25 Gennaio 2012 - Libertà

Da Strauss a Verdi: la Salonorchester? Allegra con brio

piacenza - Giuseppe Nicolini, compositore piacentino della seconda metà del Settecento, sarebbe senza dubbio molto fiero della rassegna Allegro con brio che il Conservatorio di Piacenza, che porta il suo nome, ha voluto dedicargli per celebrare i 250 anni dalla nascita e che ha preso avvio l'altro ieri nella prestigiosa e bellissima Sala dei Teatini di Via Scalabrini, con protagonista la "Salonorchester" del Conservatorio diretta da Roberto Tolomelli.
La rassegna, che prevede in tutto cinque concerti distribuiti nell'arco di altrettanti mesi, è nata da un progetto del Conservatorio che ha poi ricevuto il sostegno, oltre che dell'Amministrazione comunale, della Fondazione Teatri di Piacenza, della Camera di commercio e della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Un progetto che, come ha ricordato in apertura del concerto inaugurale l'assessore alla cultura Paolo Dosi nel dare il benvenuto al pubblico assieme al presidente del "Nicolini" Daniele Cassamagnaghi e al direttore Fabrizio Dorsi, «sottolinea da un lato l'importanza di una realtà come quella del Conservatorio cittadino e dall'altra l'importanza della formazione».
E proprio il Conservatorio, con i suoi insegnanti, i suoi studenti e i maestri che si sono diplomati e che ora lavorano nel mondo della musica, sono stati i protagonisti del primo concerto, che ha visto una formazione orchestrale, per l'occasione battezzata "Salonorchester" per ricollegarsi alle formazioni cameristiche di matrice austro-tedesca specializzate nell'esecuzione di musica da intrattenimento, in particolare di Johann Strauss padre e figlio, proporre una carrellata di fantasie operistiche nonché due brani proprio degli Strauss.
Magistralmente condotta da Tolomelli, che nella direzione della Salonorchester è riuscito a coniugare felicemente efficacia ed espressività interpretativa, la formazione ha proposto un programma "in crescendo" non solo dal punto di vista dell'effetto sonoro, ma anche di quello interpretativo. Tale infatti è stato anzitutto il programma, che partendo dalla deliziosa Pizzicato Polka scritta dai fratelli Johann e Josef Strauss è passata al celebre Kaiserwalzer (di Johann Strauss figlio) e poi a tre fantasie su brani d'opera, una sulla Cenerentola di Gioachino Rossini (l'Ouverture adattata per piccola orchestra), una su Madama Butterfly di Giacomo Puccini e l'ultima su Aida di Giuseppe Verdi. Un programma impegnativo e, come si diceva, "in crescendo" di intensità, al quale ha fatto da specchio la prestazione della Salonorchester, formazione composta da maestri, allievi ed ex-allievi del Conservatorio che ha espresso un uguale "crescendo" di compattezza sonora, espressività e tensione emotiva che se nel Kaiserwalzer è parso un poco sottotono, ha saputo aumentare progressivamente con Rossini fino a trovare il suo culmine nelle Fantasie su Puccini e Verdi. Due brani davvero belli, nei quali il pubblico ha potuto riconoscere i temi più celebri: il Coro a bocca chiusa, Addio fiorito asil e Un bel dì vedremo per la Butterfly, mentre per il capolavoro verdiano, oltre alla Marcia trionfale hanno fatto bella mostra di sé la romanze Celeste Aida, Ma tu, Re, tu signore possente e la Danza degli schiavi mori. Un concerto da incorniciare.

Mauro Bardelli

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