Venerdì 10 Febbraio 2012 - Libertà
Progetto Policoro, Chiesa e istituzioni in campo per creare nuovi posti di lavoro
Un progetto che dia una risposta concreta al problema della disoccupazione giovanile. Si chiama Policoro e vede anche la diocesi di Piacenza-Bobbio scendere in campo per tentare di replicare un'esperienza che, nel sud Italia, in sedici anni ha creato 5mila posti di lavoro. E' stato presentato ieri da Caterina Mingazzini, della diocesi di Imola, nella Curia di Piacenza-Bobbio, alla presenza del vescovo Gianni Ambrosio, del responsabile dell'Ufficio della Pastorale del Lavoro, Massimo Magnaschi. Costretto a Roma dal maltempo monsignor Angelo Casile, direttore dell'Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei. In prima fila, nella sala degli affreschi del Vescovado, il presidente degli Industriali piacentini, Emilio Bolzoni, il presidente dell'Unione Commercianti, Alfredo Parietti e il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Giacomo Marazzi. E' il vescovo ad evidenziare come l'anno 2012 sia anche l'anno dedicato alla solidarietà tra generazioni e dunque all'importanza che i giovani vengano aiutati ad essere protagonisti. Cosa che la chiesa piacentina, tramite Africa Mission, sta facendo con i giovani ugandesi, sottolinea il vescovo recentemente tornato dal suo viaggio pastorale in Uganda. Paradossalmente più difficile è replicare lo stesso concetto in Italia. Il progetto Policoro ci prova. L'intuizione del progetto, viene spiegato, è il lavorare insieme di diversi soggetti (ecclesiali, associativi, istituzionali) attorno allo stesso problema (la disoccupazione) nell'ottica dell'attenzione alla persona e alla società per un loro autentico sviluppo nella solidarietà, sussidiarietà e reciprocità tra le Chiese del Nord Italia e del Sud Italia. Piacenza-Bobbio, solo per fare un esempio, è gemellata con la diocesi di Noto dove il progetto Policoro è già realtà. Tre le prospettive: evangelizzazione, educazione, esprimere impresa. Si evangelizzano i giovani dando loro speranza e fiducia, li si educano ad una vita dignitosa e a dare senso al lavoro. Infine, li si mette insieme per esprimere l'impresa, per costruire delle cooperative che costruiscano il proprio lavoro. Le tipologie d'impresa sono le più varie e riguardano i settori dell'agricoltura, dell'artigianato, dell'accoglienza e della cura delle persone, dell'alberghiero, del turistico, della gestione dei musei e dei beni culturali, della comunicazione e del teatro.
fed. fri.