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Giovedì 2 Giugno 2005 - Libertà

Piccoli disabili oltre la scuola

L'indagine - Esperti a confronto sulla situazione di Piacenza. "Devono poter socializzare"


Più servizi e maggiore integrazione per i minori disabili a Piacenza. La segnalazione di un bisogno sempre più evidente sul nostro territorio arriva da una ricerca presentata ieri al convegno "Minori disabili a Piacenza, problematiche, esigenze e proposte". "Oltre alla scuola, mancano reali occupazioni per il tempo libero e momenti di incontro con i ragazzi normodotati" spiega Donatella Vaghini, coordinatrice di un lavoro che ha coinvolto 40 famiglie con minori disabili e 135 insegnanti di sostegno. "Le famiglie sono spesso isolate nell'affrontare questo problema" aggiunge Vaghini. E per il futuro ci si auspica che venga potenziato proprio questo ambito. "Esistono alcune associazioni di volontariato, ma sono ancora poche le occasione di incontro, che difficilmente sono mirate alle diverse tipologie di handicap". Dai dati raccolti, anche l'informazione alle famiglie appare ancora scarsa,. "Molte famiglie segnalano la mancanza di informazione sui servizi e sulle opportunità - continua - a Piacenza già esiste Sap Informahandicap per incrementare il livello informativo. Ma è necessario incentivare il loro coinvolgimento". Nella ricerca, condotta da Maria Giovanna Rabboni si è parlato anche di pregiudizi, che appaiono ancora fortemente evidenti. "L'handicap intellettuale, in particolare, continua a sollevare difficoltà di accettazione, minore è il problema nel caso di minorità fisiche" spiega ancora Vaghini. Altro problema che si profila all'orizzonte è quello di una scuola sempre più avara di ore da dedicare al sostegno. "Le ore tendono ad essere ridotte e si risente fortemente dei tagli effettuati negli organici" conclude. "In altre città la situazione è migliore - continua Brunello Buonocore, moderatore del convegno - a Piacenza manca l'organizzazione per il tempo libero dei disabili, che va oltre la scuola e le ore passate nelle strutture con gli operatori sociali. Non serve solo assistenza, ma anche migliori relazioni, e risorse utili a valorizzare questa realtà". L'incontro di ieri, all'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, è stato organizzato dalla cooperativa il Solco, con la collaborazione di Svep (centro servizi per il volontariato), Aias (associazione italiana assistenza spastici), Associazione dalla Parte dei Bambini, Centro Servizi Amministrativi e del Comune assessorato Politiche Giovanili e Settore Servizi Sociali e Abitativi. "A Piacenza non esisteva un'indagine sui servizi alla disabilità" ricorda Giuseppe Chiodaroli, direttore dello Svep. Claudio Tagliaferri, ha ricordato la figura dell'amministratore di sostegno, nuovo istituto per la tutela del soggetto incapace. "Cura, protezione, tutela di interessi dell'amministrato, guardando non più all'incapacità ma all'autonomia, appaiono nello spirito che anima questa nuova legge" ricorda l'avvocato. Nel seminario si sono succeduti: Matteo Drago, del consorzio Sol.Sociale di Parma che ha portato l'esperienza del progetto Calamaio; Melissa Filippini dell'Aias di Bologna; Riziero Zucchi dell'Università di Torino; Maurizio Colleoni consulente di organizzazione dei servizi.

Ilaria Molinari

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