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Lunedì 6 Febbraio 2012 - Libertà

Ravenna Festival, la Cherubini per il Concerto delle Fraternità

Cartellone ricchissimo, ispirato alla spiritualità e al talento giovanile

Ravenna - E' una formidabile stagione dedicata al talento dei giovani e alla spiritualità quella che il Ravenna Festival ha presentato ieri al Teatro Alighieri. E un ruolo di primissimo piano è affidato all'Orchestra Giovanile Cherubini, arricchita con altre presenze di strumentisti delle scuole di musica d'Europa. Nel complesso, l'offerta è cosmopolita, va alla musica contemporanea ai canti tibetani al jazz brasiliano (www. ravennafestival. org).
La Cherubini è in scena già mercoledì 16 maggio, sezione "Allegromosso", diretta dall'inglese Wayne Marshall, con un fragrante programma che prevede musiche di Gershwin, Rossini, Verdi, Williams, Rota, Bernstein. L'iniziativa si lega all'11ª edizione dell'European youth music festival, organizzata per la prima volta in Italia e promossa dall'European Musicschool Union e dall'Associazione Italiana delle Scuole di Musica assieme alla Regione Emilia-Romagna. Oltre 5mila giovani musicisti europei, dai 12 ai 25 anni, si sono dati appuntamento in Emilia-Romagna per partecipare alla gioiosa kermesse nata per portare avanti la creazione di un'Europa unita anche nelle radici culturali.
E' questo il primo grande momento pubblico per l'orchestra che Ravenna alleva insieme a Piacenza e arriva in cartellone subito dopo l'evento clou, l'anteprima che apre il Festival con il concerto della Chicago Symphony Orchestra diretta da Riccardo Muti venerdì 27 aprile dove sono in programma la Suite Sinfonica da Il Gattopardo di Nino Rota, il poema sinfonico Tod und Verklärung (Morte e trasfigurazione) di Richard Strauss e la Sinfonia n. 5 di Dmitrij Shostakovic. Sarà la tappa conclusiva di un tour europeo che parte in aprile da Mosca con un maestro in piena forma, reduce da una stagione di riconoscimenti.
La programmazione sinfonica prevede il 10 giugno un nuovo appuntamento con la Cherubini diretta dall'americano Dennis Russell Davies su musiche del compositore estone contemporaneo Arvo Pärt: Lamentate per pianoforte e orchestra, dedicata alla scultura "Marsyas" dell'artista indiano Anish Kapoor, assieme a The Planets di Gustav Holst. Quindi, Pietro Borgonovo dirigerà la Cherubini e il Chicago Children's Choir (musiche di Schubert e Bernstein) il 25 giugno in Sant'Apollinare in Classe.
Altro momento da non mancare: il Concerto delle Fraternità che vedrà Riccardo Muti sul podio con la "sua" orchestra giovanile unitamente all'Orchestra Giovanile Italiana il 12 luglio e sarà ripreso da Rai Uno. Infine, balzo al 9-18 novembre per il nuovo ambizioso programma "Trilogia d'autunno" produzione a cura di Cristina Mazzavillani Muti: "Aspettando Verdi", con l'Orchestra Cherubini diretta da Nicola Paszkowski. Un capitolo che mette a frutto produzioni d'opera realizzate in forma di laboratorio. Nell'imminenza del bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, si parte con tre capolavori della cosiddetta trilogia popolare: Rigoletto, Trovatore e Traviata.
In cartellone Ravenna Festival quest'anno propone una formula rinnovata in quattro programmi: Anteprima 27 aprile, Allegromosso 16-17 maggio, Nobilissima visione 9 giugno-15 luglio, Trilogia d'autunno 9-18 novembre.
Di alcuni, s'è detto. Con Nobilissima visione, si celebra il millenario della fondazione del Sacro Eremo di Camaldoli ad opera di Romualdo di Ravenna con eventi che vanno dal medioevo dell'ensemble Eloqventia ai canti baltici dell'estone Ensemble Heinavanker, dalle voci norvegesi del Trio Mediæval ai canti del Coro Ortodosso Maschile di Mosca, diretto da Georgij Smirnov. La raffinatissima tradizione del canto spirituale sufi sarà proposta dalla cantante uzbeka Monâjât Yulchieva. E poi, l'aggancio con il Tibet, cui viene dedicata una settimana di incontri, riti, cerimonie, eventi. A Ravenna sarà presente anche un gruppo di monaci tibetani.
Il tema delle solitudini del chiostro viene evocato da una produzione originale: Sancta Susanna, opera in un atto di Paul Hindemith su testo del poeta August Stramm e per la regia di Chiara Muti. Spartito tra i più arcani e misteriosi del Novecento che parla del "silenzio di Dio". E' una coproduzione del Ravenna Festival e del Teatro dell'Opera di Roma. Una nuova creazione di Micha van Hoecke su musiche composte tra il 1937 e il 1938 dallo stesso Hindemith (la Suite per orchestra dal balletto Nobilissima visione) aprirà la serata, sul podio ancora il maestro Muti e la nostra Cherubini.

Patrizia Soffientini

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