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Mercoledì 1 Febbraio 2012 - Libertà

Jazz Fest, con Satragno anteprima da sogno

La vocalist stasera in trio di scena in Fondazione

di ALFREDO TENNI
Stasera alle 21.15, all'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano in via Sant'Eufemia 12, avrà luogo, sotto il titolo Un lupo in darsena, l'imperdibile esibizione di una delle più belle voci italiane: la cantante jazz Danila Satragno, che si esibirà in trio con due dei jazzisti italiani più stimati sulla scena internazionale, il pianista Dado Moroni e il contrabbassista Rosario Bonaccorso. Il concerto del Danila Satragno Trio è l'anteprima dell'edizione 2012 della rassegna internazionale che ha fatto della nostra città uno dei centri che contano nel giro di questa musica: il Piacenza Jazz Fest, organizzato dal Piacenza Jazz Club, presieduto da Gianni Azzali, con il patrocinio del Ministero per i beni culturali e con il sostegno della Fondazione, della Regione, del Comune della Provincia e di sponsor privati.
Polistrumentista forte di una impeccabile preparazione classica (è diplomata in pianoforte al Conservatorio Paganini di Genova) e di una carriera jazz che l'ha portata a lavorare con numerosi mostri sacri del genere, da Mal Waldron (con cui ha inciso nel 1995 il formidabile live Magic night per la gloriosa etichetta Philology) a Uri Caine, Danila Satragno è una cantante capace di unire un feeling intenso e originale a una tecnica smagliante. Non a caso è ricercatissima da molti dei più bei nomi della canzone italiana come insegnante e vocal coach: dopo anni di studi e ricerche svolti con il foniatra Franco Fussi, uno dei più importanti "medici della voce" italiani, ha messo a punto un metodo di ginnastica vocale chiamato vocal care, ha scritto il libro Voglio cantare e ha anche lanciato una scaricatissima app per iPhone, chiamata Voice tuner (una specie di "accordatore vocale" per cantanti).
Anche in virtù della sua attività didattica, che l' ha portata a frequentare l'ambiente del pop nazionale, Danila Satragno ha una capacità più unica che rara di tenere insieme tre mondi che, almeno in Italia, si parlano di rado (e vanno d'accordo ancora meno): il jazz, la sperimentazione musicale "colta" e la canzone d'autore. Di questa vocazione così eclettica che le permette di essere sia docente di vocalità moderna e jazz, musica d'assieme e anatomia al Conservatorio "Ghedini" di Cuneo, sia direttore artistico della Scuola dei Cantautori di Genova) offrirà un saggio affascinante Un lupo in darsena, lo spettacolo musicale di stasera che prende il titolo dall'omonimo, bellissimo album che la cantante ha inciso nel 2006 e in cui, accompagnata da un pugno di jazzisti raffinatissimi - tra cui Moroni e Bonaccorso - rileggeva in jazz, con risultati altamente emozionanti, alcuni dei brani più amati dei nostri maggiori cantautori (e di Mina, l'imperatrice della nostra musica "leggera": parlando di lei, è d'obbligo mettere l'aggettivo tra virgolette): classici di Luigi Tenco come Il mio regno e Mi sono innamorato di te (che diventa, al femminile, Mi sono innamorata), capolavori del De Andrè "genovese" come Jamin-a e Creuza de mä), gioielli del repertorio di Mina come Bugiardo e incosciente e Non credere, la hit di Pino Daniele "Quando". Quanto all'enigmatico titolo Un lupo in darsena, Danila, serafica, lo spiega così a Libertà: «Era un omaggio a un mio grande amore del passato: Fabio Carmassi, soprannominato "il Lupo" direttore di produzione delle tournées di Fabrizio De Andrè. Il colpo di fulmine tra me e Fabrizio scattò una sera che lui venne a sentire un mio concerto alla Darsena di Milano: ecco spiegato il titolo». In tutte le cose fatte bene, del resto, bisogna metterci dell'amore.

Alfredo Tenni

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