Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
  Rassegna Stampa
spazio
  Comunicati Stampa
spazio
  Eventi Auditorium Piacenza
spazio
  Eventi Auditorium Vigevano
spazio
  Comunicazione
spazio

 
Home Page     Rassegna Stampa   


Domenica 5 Febbraio 2012 - Libertà

«Violenza, dolore femminile»

Daniele Russo parla della "Ciociara" con la Finocchiaro

piacenza - Il teatro incontra il cinema, nello spettacolo in scena martedì e mercoledì alle 21 al Teatro Municipale per la stagione di prosa Tre per Te, organizzata da Teatro Gioco Vita e diretta da Diego Maj. L'appuntamento è con La ciociara, ispirato all'omonimo, celeberrimo film di Vittorio De Sica che valse l'Oscar a una straordinaria Sofia Loren. A firmare il testo teatrale è Annibale Ruccello, drammaturgo tra i più interessanti sulla scena contemporanea, prematuramente scomparso, che nel 1985 trasse questo testo dal romanzo di Alberto Moravia. L'allestimento, prodotto dalla Fondazione Teatro di Napoli - Teatro Bellini, è diretto da Roberta Torre, regista che si divide con successo e con coraggioso spirito d'innovazione fra grande schermo e scena teatrale, riservando letture sempre interessanti e intelligenti.
Straordinari gli attori: Donatella Finocchiaro, che tante volte ha dato vita nel cinema ed in teatro a personaggi di potente carica emotiva, è Cesira, la ciociara, mentre Michele, l'uomo del quale è innamorata, è interpretato da Daniele Russo; diplomatosi all'Accademia d'arte drammatica del Teatro Bellini di Napoli, Russo è attore di cinema teatro e televisione - dove lo vedremo presto in una fiction sulla camorra con Stefano Accorsi.
Russo, che storia ci racconta questo spettacolo?
«Una macro-storia, quella della guerra, che tante persone hanno vissuto sulla propria pelle, che contiene una storia più particolare, quella dell'infanzia violata e di una madre e una figlia unite dal dolore della violenza. In mezzo ci sono tante altre storie, quella del rapporto tra una madre e una figlia, tra un padre e un figlio, tra la cultura e la borghesia, il rapporto con la propria terra e le proprie origini. Questi temi confluiscono nella trama scritta da Ruccello, con dinamiche e problematiche che arricchiscono la storia raccontata dal film».
Quale evoluzione hanno subìto i personaggi rispetto al film?
«I personaggi sono gli stessi, ma sono approfonditi in modo inedito, usano parole diverse. Il personaggio interpretato da Dalia Frediani, ad esempio, diventa una sorta di strega, rappresenta in sé il male incarnato da quel tipo di persone che approfitta crudelmente delle difficoltà altrui. Il mio personaggio invece nel testo teatrale diventa un alter ego dell'autore Ruccello, a lui è affidato il compito di approfondire le tematiche più care all'autore, in particolare il tema dell'impoverimento culturale e il tradimento delle proprie origini».
Quante volte ha rivisto la pellicola di De Sica, per prepararsi a questo ruolo?
«Mai. Naturalmente ho visto e studiato il film perché è un capolavoro della storia del cinema, ma non per prepararmi al ruolo. Ho preferito non confrontarmi con tali mostri sacri, mi sono invece concentrato di più sulla figura di Ruccello, sulla sua poetica e sui suoi temi per esprimerli sulla scena».
Quali le direttrici che ha seguìto la regista Torre?
«Ci ha lasciato molto spazio dal punto di vista interpretativo, ci ha dato input aspettando che noi creassimo il nostro personaggio. Lei si è occupata di curare il contorno in cui la nostra recitazione è inquadrata, l'insieme di proiezioni che ci avvolgono in una sorta di gabbia: direi che ci ha ingabbiati per darci la massima libertà espressiva».
Daniele Russo e Donatella Finocchiaro, insieme agli altri attori della compagnia - Marcello Romolo, Rino Di Martino, Lorenzo Acquaviva, Marco Mario De Notaris, Martina Galletta, Daniele Marino, Dalia Frediani - incontreranno il pubblico piacentino, insieme al critico teatrale Enrico Marcotti, mercoledì alle 18 al Teatro dei Filodrammatici, nell'ambito del ciclo di incontri Ditelo all'attore.

Chiara Merli

Torna all'elenco | Versione stampabile

spazio
spazio spazio spazio
spazio spazio spazio