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Lunedì 24 Ottobre 2011 - Libertà

valtidone festival Chiusa la prestigiosa rassegna con un concerto che ha visto protagonisti in via Benedettine la violinista e il pianista russi

di MAURO BARDELLI
Due fratelli, due straordinari interpreti, due eccezionali virtuosi. Il concerto di Alissa e Jura Margulis, violinista e pianista, che si è svolto l'altra sera a Piacenza nello Spazio Rotative di Libertà, ha chiuso trionfalmente la quattordicesima edizione del Valtidone Festival, rassegna musicale organizzata dalla Fondazione Valtidone Musica e dell'associazione Tetracordo, con la direzione artistica di Livio Bollani. E l'ha chiuso sotto un comune denominatore, che ha caratterizzato tutta la serata: l'eccezionale virtuosismo che i due fratelli Margulis hanno espresso dalla prima all'ultima nota suonata.
Il virtuosismo dei due musicisti russi ha impressionato il pubblico sia dal punto di vista della tecnica, sia da quello dell'interpretazione. Del resto, non poteva essere diversamente, data l'estrema difficoltà dei brani che il duo ha scelto di suonare, composizioni che solo due virtuosi, appunto, potevano eseguire. La scelta del programma, peraltro, era quasi obbligata, stante che la data in cui si è svolto il concerto coincideva con la nascita del pianista e compositore ungherese Franz Liszt, di cui quest'anno si festeggia appunto il bicentenario.
Così il programma della serata, che ha visto l'esecuzione di sette duetti per violino e pianoforte scritti da Liszt, ha fornito al tempo stesso l'occasione per ascoltare bellissime musiche e stupefacenti prove di virtuosismo.
Confermando la fama di bravura tecnica di cui godono gli interpreti della scuola russa, i due Margulis hanno toccato vette inarrivabili di perfezione. Alissa è stata prodigiosa nei registri più acuti del suo strumento, Jura è letteralmente "volato" con le dita sulla tastiera con cromatismi velocissimi. La violinista ha affascinato con una sonorità sempre brillante e incisiva, che ha mantenuto anche nei momenti di maggiore lirismo, reso peraltro con soave espressività, mentre il pianista ha esibito un tocco raffinato ed elegantissimo, un suono limpidissimo e controllato, grande fraseggio e magistrale uso del pedale. Ma, come si diceva sopra, il virtuosismo dei due fratelli non si è fermato alle pur impressionanti doti tecniche. I due artisti hanno interpretato la musica di Liszt in maniera sublime, incarnandone in modo autentico lo spirito ed entrando nella profondità di ogni composizione. Altro valore aggiunto del concerto è poi stato il loro assieme, una fusione sonora perfetta che ha accomunato ogni brano eseguito, segno evidente di un'intesa spirituale prima ancora che musicale.
Venendo al programma della serata, senza nulla togliere alla bellezza di tutti i brani proposti (tra i quali il Duo Sonata sulla Mazurka in Do diesis minore op. 6 n. 2 di Chopin, la Romance Oubliée, il duetto Ephitalam, il Sonetto del Petrarca n. 104 "Pace non trovo" e La Lugubre Gondola), vale la pena di ricordare la Rapsodia ungherese dalla Parafrasi su "Die drei Zigeuner", arrangiata per violino e pianoforte da Jenö Hubay, nella quale Alissa Margulis ha impressionato la platea per la velocità pazzesca con la quale ha eseguito i passaggi della partitura. E poi il brano conclusivo, lo stupendo Grand Duo Concertant "Le Marin", che ha visto i due esecutori alternarsi nell'esposizione dei temi, accompagnarsi a vicenda, duettare all'unisono e divertirsi con velocissime variazioni.
Curiosità, il concerto ha avuto un voltapagine d'eccezione, ovvero il celebre pianista tedesco Ratko Delorko (che sarà protagonista del primo appuntamento della rassegna del prossimo anno), giunto dalla Germania per non perdersi il recital dei "colleghi" russi e che si è prestato volentieri a voltare le pagine a Jura Margulis. A conclusione della rassegna, Livio Bollani ha poi ringraziato tutti coloro che hanno sostenuto la manifestazione: la Fondazione di Piacenza e Vigevano, l'editoriale Libertà, la Provincia di Piacenza, i Comuni della Valtidone, la Camera di Commercio e i numerosi sponsor privati che hanno contribuito alla realizzazione di questo grande appuntamento musicale.

MAURO BARDELLI

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