Lunedì 10 Ottobre 2011 - Libertà
Kim e Young-Hoon, struggenti duetti amorosi da applausi
"In..canto d'opera": ai Teatini il primo incontro a cura dell'associazione "Nel Pozzo del Giardino"
Alla Sala dei Teatini si è tenuto il primo degli incontri previsti a presentazione delle opere della Stagione lirica del Teatro Municipale. In.. canto d'opera è la proposta della Fondazione dei Teatri, in collaborazione con l'associazione culturale "Nel Pozzo del Giardino", «alla scoperta delle pagine più significative dei melodrammi in cartellone». Romèo et Juliette, musica di Charles Gounod, in coproduzione con i Teatri di Modena e Bolzano, sarà in scena mercoledì 19 (ore 20,30 turno A), repliche venerdì 21 (ore 20,30 turno B) e domenica (ore 15,30 fuori abbonamento), prova aperta per studenti lunedì (ore 15,30).
L'Orchestra della Regione Emilia Romagna è diretta dal maestro Yves Abel, il Coro del Municipale dal maestro Corrado Casati, la regia è di Manfred Schweingkofler, scena di Nora Veneri. Innovato nella formula, l'invito all'opera, si è affidato alla voce narrante fuori campo di Maria Cristina Romanini, che ha introdotti i brani scelti secondo l'andamento dell'azione scenica. Al pianoforte il maestro Marco Beretta, direttore artistico del progetto, che ha selezionato le voci nuove e quindi preparate ad affrontare il giudizio del pubblico. Nella lettura-realizzazione del regista, Capuleti e Montecchi sono due Case di alta moda in lotta fra loro, ma pur nella trasposizione moderna, la storia è rispettata. Romeo e Giulietta si amano, contrariamente ai progetti delle rispettive famiglie, d'un amore nato sotto cattiva stella, troppo per i due giovani che ne sono tragicamente travolti. Il soprano ShinHye Kim, già vincitrice della borsa di studio "Gianni Poggi" 2010, assegnata da Tampa Lirica, specializzanda al conservatorio "Nicolini" e il giovane tenore già in carriera Shin Young-Hoon, hanno reso belle pagine d'acceso romanticismo, molto applaudite dal folto pubblico intervenuto, con bella rappresentanza di amici coreani. Dall'atto primo Giulietta-ShinHye Kim ha cantato con grazia dolente il suo amore per Romeo: Voglio vivere nel sogno che m'inebria. Madrigale a due voci dalla scena settima e a seguire Romeo ShinYoung-Hoon ha giocato tutto il suo ardore vocale in: Amor il cor m'accese e m'involò la pace. Notte divina cantano i due inconsapevoli della rovina prossima. Dall'atto quarto Va', ti perdono canta Giulietta e giustifica l'amante, «se tu non avessi ucciso Tebaldo, lui avrebbe ucciso te» (l'amore cosa fa fare).
L'amore tanto ardentemente bruciato volge in tragedia. Giulietta deve bere la pozione che le darà una morte apparente. «Ma se col nuovo dì io mi destassi, pria ch'ei venisse? » Romeo giunge, ignaro della finzione, il paggio Stefano a lui mandato per avvisarlo non è giunto a segno, crede Giulietta morta e si avvelena. «Ben giungi o pugnal» canta vinta Giulietta che si unisce a Romeo in un ultimo canto d'invocazione del perdono divino.
g. c. andreo.