Martedì 11 Ottobre 2011 - Libertà
Galleria Ricci Oddi, oggi esperti in Fondazione per il convegno sugli ottant'anni del museo
piacenza - (a. a.) Come interessi collezionistici, la raccolta generosamente donata a Piacenza da Giuseppe Ricci Oddi e custodita nel museo che porta il suo nome in via San Siro, può essere confrontata con analoghe iniziative promosse all'inizio del secolo scorso dai fratelli Frugone a Genova o da Alfredo Giannoni a Novara che destinarono alla fruizione pubblica i quadri e le sculture di Otto-Novecento al cui acquisto avevano dedicato tanti investimenti ed energie. Il caso di Ricci Oddi si delinea però anche con una sua specificità per la decisione di ospitare la collezione in un edificio costruito ex novo proprio con finalità museografica, inaugurato l'11 ottobre 1931 dai principi di Piemonte, Maria Josè e Umberto di Savoia. Del progetto culturale dell'imprenditore- mecenate e della galleria progettata da Giulio Ulisse Arata, senza chiedere nessun compenso convinto com'era dell'importanza per la collettività di questa architettura, se ne parlerà oggi all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, in via Sant'Eufemia, 12, nel convegno "Gli ottant'anni della Ricci Oddi. Una galleria d'arte moderna nell'Italia degli anni Trenta", che avrà inizio alle 10, con i saluti di: Vittorio Anelli, presidente della Galleria Ricci Oddi, Paolo Dosi, assessore alla cultura del Comune, e Giacomo Marazzi, presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Interverrà quindi Davide Gasparotto (Soprintendenza per i beni storici e artistici di Parma e Piacenza), coordinatore del convegno, che sarà presieduto da Marisa Dalai Emiliani (Università La Sapienza di Roma). Seguiranno le relazioni di: Paolo Nicoloso; Paola Nicita; Alessandro Malinverni; Paolo Maria Farina e Chiara Rostagno.