Domenica 16 Ottobre 2011 - Libertà
Tipicità da valorizzare, le "ricette" degli esperti
Promozione dei prodotti tipici piacentini come possibilità di sviluppo economico del territorio, al convegno
del Distretto Lions 108 IB3 le indicazioni degli addetti ai lavori per dare visibilità ai nostri salumi e vini pregiati
Sono tanti, buoni e di ottima qualità, tre motivi più che validi per farli conoscere a tutto il mondo. La valorizzazione dei prodotti tipici piacentini costituisce da tempo una possibilità di sviluppo economico del territorio, ancora non sufficientemente avviata, e di identità culturale visto che coppa, pancetta e salame rappresentano le nostre radici. Proprio per fare luce sulla genuinità dei nostri cibi e come portarli sulle tavole al di fuori dei confini locali si è tenuto ieri mattina all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano il convegno "Prodotti tipici del piacentino", organizzato dal Distretto Lions 108 IB3 Italia. Moderato dal direttore di "Libertà" Gaetano Rizzuto, l'incontro si è aperto con i saluti dell'ex Governatore dei Lions 108 Franco Rasi e del presidente del Lions Valli Trebbia e Luretta Luciano Losi, per poi entrare nel vivo con l'introduzione di Loris Maj, responsabile per la medicina e ricerca scientifica dipartimento della salute del Distretto Lions 108 IB3, che ha sottolineato come "i prodotti di un territorio vadano tutelati per non perdere un patrimonio culturale che di questi tempi, con le multinazionali e la crisi economica, rischia di essere messo in difficoltà".
Proprio per evitare questo problema, ribadito dal presidente della Fondazione Giacomo Marazzi, la Camera di Commercio ha istituito il Comitato dei 100 sapori, descritto dal presidente Giuseppe Parenti, "uno strumento in fase avanzata che permetterà ai nostri Dop e Doc di venire valorizzati ancora di più". Ma Piacenza ha bisogno di un mercato più rivolto all'esterno come ha fatto notare l'assessore provinciale all'agricoltura Filippo Pozzi, "in modo da promuovere tutta la provincia nel mondo ed affrontare la globalizzazione". In questo senso si sta muovendo molto bene il Consorzio Piacenza Alimentare, che come ha spiegato il presidente Giovanni Rebecchi "rappresenta 30 aziende locali ed ha lanciato prodotti come fagioli, piselli, passata e focacce, tutti alimenti piacentini", giudicati in termini più che positivi dal fiduciario di Slow Food Piacenza Davide Rovati. Spazio poi agli assaggi di salumi e formaggi nostrani, preparati dai ragazzi degli istituti alberghieri di Piacenza e Modena, per poi tuffarsi nella seconda parte a cominciare da Giacomo Sala del Consorzio BioPiace, che ha posto l'accento "sull'importanza della provenienza delle materie prime e sulla salvaguardia dell'ambiente rurale". Filippo Rossi e Daniele Fornari, professori dell'Università Cattolica, hanno illustrato le caratteristiche alimentari e le prospettive di sviluppo dei nostri salumi.
"Sono buoni ed indicati per ogni tipo di dieta" ha assicurato Rossi, mentre Fornari ha spiegato che "non basta dire che sono di qualità, bisogna proporle all'esterno, cosa che Parma sta facendo molto bene. La testimonianza di Aldo Scaglia della pasticceria Falicetto ha dimostrato l'inventiva degli operatori alimentari piacentini con le sue invenzioni: i "Piacerini", i cioccolatini al Gutturnio ed un "progetto futuro, cioccolato e pancetta fritta". Il convegno si è concluso con un intenso dibattito cui hanno partecipato il presidente del Consorzio dei Vini Doc Roberto Miravalle, la presidente di Caffè Musetti Lucia Musetti, il direttore di Confcooperative Rinaldo Onesti, Marco Crotti, presidente del Cio e Giampietro Bisagni di Terre Traverse.
Gabriele Faravelli