Giovedì 27 Ottobre 2011 - Libertà
La notte degli imbrogli con la Granelli
diventa un viaggio pieno di emozioni
Il ciclo sui Promessi Sposi, oggi legge Bedy Moratti
piacenza - Amante della musica, Carlo Annoni (università Cattolica) ha utilizzato una chiave di lettura in sintonia con l'arte cara a Euterpe, ma i riferimenti sono spaziati anche al mondo letterario e antropologico nella presentazione dell'VIII capitolo dei Promessi sposi, proposta la settimana scorsa in Fondazione nell'incontro dedicato a La notte degli imbrogli. Annoni, brianzolo, studioso dell'opera manzoniana (a breve uscirà una sua edizione commentata dell'Adelchi), ha richiamato il profondo legame dei Promessi sposi con il paesaggio lombardo, definendo il libro come «il romanzo dell'Adda», accanto alla Cognizione del dolore di Carlo Emilio Gadda, «il romanzo del Lambro». Il capitolo VIII dei Promessi sposi è stato dunque da Annoni paragonato a Rossini, perché vi si ritrovano tante orchestre: dei contadini, dei bravi, della coppia che sta salendo le scale dietro a Tonio e Gervaso. Il respiro si placa nell'Adagio finale dell'Addio ai monti. L'incombente palazzotto di don Rodrigo fornisce al contrario un timbro scuro, quasi incarnasse la figura dell'orco. «Con questo capitolo - ha sottolineato Annoni - termina la parte del romanzo dell'Eden e comincia il romanzo delle prove». Il passaggio del lago coincide con l'ingresso nel mondo in cui Renzo e Lucia faranno le esperienze dei Cavalieri dell'Apocalisse, tra fame, guerra, peste e rovina. "La notte degli imbrogli" contiene anche echi proustiani, quando Agnese riesce ad allontanare Perpetua, utilizzando una sorta di "madeleine", che come un talismano riapre le porte di esperienze passate. In questo caso basta rievocare il soprannome di due spasimanti: Beppe Suolavecchia e Anselmo Lunghigna, «dai significati non particolarmente lusinghieri».
Un ulteriore aspetto sul quale Annoni ha sollecitato l'attenzione è il chiaro di luna, che compare, quale piccola lucerna, già nel momento in cui viene tratteggiato il ritratto di don Abbondio. «Manzoni ci convoca a un'esperienza comunissima per millenni e ora scomparsa: quella della luce lunare».
A trasmettere le emozioni delle pagine manzoniane ha quindi contribuito la lettura dell'attrice fiorenzuolana Mariangela Granelli. Il ciclo Un libro per tutti. Letture dai Promessi sposi, con la direzione scientifica di Pierantonio Frare, proseguirà oggi alle ore 18 in via S. Eufemia 12 con l'incontro su Una vocazione imposta: Gertrude: leggerà i capitoli IX e X l'attrice Bedy Moratti, introdurrà Rita Zama (Università Cattolica).
a. ans.