Sabato 8 Ottobre 2011 - Libertà
«Fondazioni in rosso, non qui»
Il presidente Marazzi elenca cifre e progetti: «Il palazzo ex Enel sarà un gioiello»
E su Monte Parma: azioni cedute a Banca Intesa con solidi patti parasociali
Il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Giacomo Marazzi, le chiama "signore in rosso", precisando che «in almeno cinque fondazioni, a livello nazionale, sono già state sospese le erogazioni». Le erogazioni, per una fondazione, sono la "mission" naturale, la vocazione allo sviluppo economico, culturale, territoriale. L'ente di via Sant'Eufemia, negli ultimi cinque anni, ha erogato 53 milioni di euro, e anche da questo si capisce che la Fondazione, definita dal consigliere provinciale Samuele Raggi dell'Idv "il pilastro di Piacenza", non vuole saperne di allinearsi al triste requiem nazionale che, con il crollo delle banche in borsa, sta trascinando sul fondo un alto numero delle fondazioni di origine bancaria.
UN PATRIMONIO DA 400 MILIONI DI EURO L'ente piacentino, nato nel 1991, si affranca, forte di un patrimonio totale di 400 milioni di euro, una crescita degli investimenti dell'8,73 per cento e un patrimonio fruttifero aumentato di 33 milioni di euro, con un balzo di più del 60 per cento dal 2005 ad oggi. «Senza le svalutazioni legate ad alcuni investimenti sarebbe stato di 47 milioni» precisa Marazzi, al timone della Fondazione dal 2005. Il riferimento è a quello sfortunato investimento, risalente alla precedente presidenza, nelle Funivie di Folgarida - Marileva e in Aeroterminal, che finì con il procurare gravi contraccolpi sul bilancio della Fondazione (oltre a una coda di contenziosi legali). Così come, tra le pagine di dure scelte dell'ente, è il consigliere provinciale Marco Bergonzi del Pd a chiedere aggiornamenti sull'operazione Monte Parma. «Siamo arrivati al closing a luglio, le azioni sono state cedute a Banca Intesa, con solidi patti parasociali» conclude Marazzi, riferendosi a una delle operazioni più delicate dei suoi mandati, con l'ingresso, nel 2008, in banca Monte Parma che, in pochi anni, vide ridursi del 35 per cento il valore dell'investimento iniziale. Adesso, insomma, è tempo di guardare avanti.
"EX ENEL, ASPETTIAMO SOLO LA SOPRINTENDENZA" Il prossimo passo, è palazzo Ex Enel, un progetto che potrebbe dare respiro alla Galleria Ricci Oddi. «Appena la Soprintendenza di Parma e Piacenza ci dà il suo ok, procederemo alla ristrutturazione di palazzo "Ex Enel" - dice Marazzi ai consiglieri provinciali, ieri pomeriggio, nella sala consiliare di corso Garibaldi - Duemila metri quadrati, un investimento da cinque milioni di euro. vorrei diventasse uno dei più bei siti di Piacenza». Potrebbe essere questa l'opera che chiuderà il secondo mandato di Marazzi, in scadenza nel 2013. Il presidente passa in rassegna sette milioni di euro di erogazioni. Tra i cinque settori "scelti", come già riportato da Libertà, la parte del leone è dell'arte, con il 30 per cento del "pacchetto", pari a 2,1 milioni di euro. Tra i settori "ammessi", la famiglia, a cui è stato dedicato il dieci per cento delle erogazioni, pari a 700mila euro. È soprattutto questo a far scattare il plauso bipartisan dei consiglieri provinciali.
"IN FINANZA CI SI BRUCIA E BASTA" Infine, Marazzi va a prendere un aereo lasciando una riflessione ai consiglieri. «La finanza - chiude il presidente - è una di quelle cose dove tutti sono bravi e nessuno lo è. Lavoro da cinquant'anni, posso dire che la finanza è una cosa fasulla. È assalto, è speculazione. Ma va bene a tutti così, se no l'avrebbero già fermata».
Elisa Malacalza