Venerdì 4 Novembre 2011 - Libertà
Quella musica viene da Dostoevskij
Il direttore Mantanus parla del concerto di domani al Municipale
piacenza - E' raro poter applaudire un brano di musica classica contemporanea in prima assoluta a Piacenza. Ed è ancora più raro poterlo fare contemporaneamente a due ascolti di caratura superiore: la Sinfonia n. 2 di Ciaikovskij ed il Concerto n. 3 di Rachmaninov, eseguito da un pianista virtuoso come Vesselin Stanev (vincitore del Premio speciale al prestigioso Concorso Ciaikovskij di Mosca).
Accadrà domani sera alle 20.30 al Teatro Municipale, nell'ambito della Stagione concertistica 2011/2012 organizzata dalla Fondazione Teatri, che proporrà la prima esecuzione assoluta della Suite sinfonica Tales from the underground del compositore friulano contemporaneo Cristian Carrara, ispirata alle Memorie del sottosuolo di Dostoevskij.
Ne parliamo con il maestro Matthieu Mantanus, che nell'occasione dirigerà la Filarmonica Arturo Toscanini. Mantanus è un brillante direttore svizzero/belga già assistente di Giuseppe Sinopoli e collaboratore di Lorin Maazel.
Maestro, partiamo subito dalla prima esecuzione assoluta della Suite di Carrara, che rappresenta l'evento all'interno del concerto.
«Più che unire l'esecuzione in prima assoluta agli altri brani del concerto, l'abbiamo inclusa nel programma perché ha una sua importanza specifica. Con la Filarmonica Toscanini abbiamo registrato un album di musiche di Carrara che uscirà a febbraio e questo è il brano portante. Credo sia un dovere, da parte della mia generazione, proporre opere di musicisti contemporanei. La Suite di Carrara è una pagina musicale molto bella. Lui è un compositore che non scrive musica lontana dallo stile e dal buon gusto, ma anzi, le sue composizioni seguono certi canoni tradizionali, pur con spirito innovativo, e fanno presa sull'ascoltatore. E ciò accadrà anche al Municipale, ne sono certo».
Spicca, nel suo curriculum, il suo ruolo di divulgatore della musica accanto a quello di direttore d'orchestra. Sembra doveroso, specialmente oggi rispetto al passato, che i musicisti riescano ad ampliare il proprio ruolo assumendo più sfumature.
«Direi che è importantissimo. Noi siamo una generazione-chiave nel senso che ci tocca un po' sfatare quell'alone mitico del direttore d'orchestra e scendere dal piedistallo dove ci hanno messi in passato. Questo perché non bisogna mai dimenticare che fare musica significa fare uno spettacolo e in questo c'è l'interazione con il pubblico. Tanto che, in alcune occasioni, presento io stesso i concerti che dirigo e ho scritto un libro per Feltrinelli, Una giornata eroica, per raccontare Beethoven ai bambini e ai ragazzi. C'è poi il ruolo nell'Aslico Teatro di Como, dove ho ideato il progetto Orchestra in gioco, che rinforza ulteriormente l'obiettivo di divulgare la musica anche ai giovanissimi».
Nel ricco programma sono inclusi anche la «Sinfonia n. 2» di Ciaikovskij ed il celebre «Concerto n. 3» di Rachmaninov. C'è qualcosa che vuole spiegare agli spettatori che verranno ad ascoltarla sul podio della Filarmonica Toscanini?
«Prima di tutto, li invito a venire poiché la Seconda sinfonia di Ciaikovskij è tra quelle meno eseguite ed è un peccato che sia così. Si tratta di una Sinfonia che egli compose da giovane e che poi ha ripreso nei suoi anni della maturità, inserendo temi russi popolari e creando suggestioni di grande pathos. Nell'ultimo Tempo, ad esempio, Ciaikovskij ha inserito il tema poi ripreso da Musorgskij. Tutto il materiale da cui la Sinfonia prende vita è parte della grande musica tradizionale russa. E per quanto riguarda il Concerto n. 3 di Rachmaninov, divenuto tanto popolare anche grazie al film Shine, mi lasci dire che il solista Vesselin Stanev è un pianista russo virtuoso e molto bravo, con cui ho avuto modo di lavorare in passato. E' un grande esecutore, che di sicuro saprà interpretare Rachmaninov togliendo il fiato».
Eleonora Bagarotti