Sabato 5 Novembre 2011 - Libertà
La Piacenza di strada dello "scrittore di servizio"
Fausto Fiorentini ha presentato il suo terzo lavoro: la nostra storia raccontata attraverso le vie cittadine
Nonostante la considerevole mole di libri che ha sfornato in tanti anni di attività pubblicistica, Fausto Fiorentini continua a definirsi "scrittore di servizio"; ed è un bel concetto, perché sta a significare che questo poliedrico scrittore, che ha raccolto tre volumi destinati a rimanere nel tempo ("Le vie di Piacenza, per ogni nome una storia" - Tep Edizioni d'Arte), ha ben chiaro che il più delle volte chi scrive, deve compiere lo sforzo di farlo soprattutto per gli altri, per dare notizie e strumenti conoscitivi a chi legge e a chi verrà dopo di noi, per lasciare un segno di una lunga storia.
E questa urgenza, questa necessità, la si è avvertita anche ieri sera all'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, durante la presentazione della monumentale opera (tre poderosi tomi, 776 pagine e 1019 strade), presenti il direttore di Libertà Gaetano Rizzuto, l'assessore alla Cultura Paolo Dosi e il critico d'arte Ferdinando Arisi.
Perché l'opera che si snoda in un itinerario ricco di fascino, rappresenta una sorta di fiore all'occhiello per la storia locale; racchiude la raccolta, la conservazione, lo studio e la valorizzazione dei patrimoni artistici, dei monumenti, delle tante personalità locali e nazionali che si sono distinte in ambito religioso, politico, economico, culturale, sociale e sportivo: "Non si tratta di un semplice stradario - ha commentato Gaetano Rizzuto - il lavoro di Fiorentini è qualcosa di molto più ampio e organizzato, è la storia, la nostra storia perché lo storico piacentino non si limita a dare indicazioni su questo o quel personaggio, va oltre, cerca di collegare i rapporti tra i vari personaggi cui sono state intitolate molte strade cittadine e la nostra città".
E allora emerge anche il concetto di spazio urbano, "perché - ha spiegato Fiorentini - negli ultimi dieci anni sono state battezzate 70 anuove vie, ma la città non si è allagata, è rimasta nei suoi perimetri, sono state piuttosto portate a compimento zone in cui erano le aree industriali dimesse come l'Ex Arbos e l'Unicem".
Ma il fascino del lavoro di Fausto Fiorentini sta anche nel modo in cui negli anni Ottanta diede il via a quest'opera: "Fu l'allora direttore Ernesto Prati a suggerirmi di pubblicare, sull'edizione del lunedì, una via di settimana in settimana, due colonne incorniciate di taglio alto, una foto raffigurante la strada e così ho cominciato con le strade del centro, fino ad arrivare alla periferia, alle strade più recenti, a quelle vie che ricordano il cardinale Agostino Casaroli, il fotografo Giulio Milani, l'artista Luigi Spazzali e tanti altri pittori del secolo scorso, ma anche monsignor Guido Tammi, l'autore del monumentale dizionario Piacentino-Italiano e tante altre figure che si sono contraddistinte anche in tempi recenti.
L'assessore alla Cultura Paolo Dosi ha invece sottolineato come quest'opera ripercorra la nostra storia recente con una sensibilità particolare: "Un omaggio a tutti coloro che nel tempo si sono impegnati per valorizzare e per rendere migliore la nostra comunità e il nostro territorio". Ferdinando Arisi, in un intervento ricco di citazioni e di ricordi personali, ha ribadito come una prima edizione de "Le vie di Piacenza" fosse stata realizzata nel 1934 da un grande storico locale e ha sottolineato il metodo e il grande lavoro di Fiorentini. Già, metodo e lavoro, spirito di servizio e tanta passione. Grazie "prof".
Mauro Molinaroli