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Sabato 17 Settembre 2011 - Libertà

«Due secoli di aiuto concreto alle donne in difficoltà»

Dedicata alle suore della congregazione delle Figlie di Gesù l'ultima fatica letteraria di Fiorentini

Una congregazione che da oltre due secoli si occupa delle donne in difficoltà.
Questo il compito delle suore piacentine raccontato in "Le figlie di Gesù buon pastore - nascita e cammino", il libro scritto dallo studioso Fausto Fiorentini e presentato ieri pomeriggio all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano. L'impegno delle sorelle è stato descritto nel corso di una tavola rotonda coordinata dallo stesso Fiorentini alla quale hanno partecipato il vicario episcopale per la vita consacrata della diocesi di Piacenza-Bobbio padre Sisto Caccia, la Madre generale della Congregazione Franca Barbieri, l' assessore ai servizi sociali Giovanna Palladini ed il questore Calogero Germanà. Come ha spiegato l'autore «lo scopo del volume era quello di raccontare la storia di una congregazione così importante e che nel corso dei secoli è stata fondamentale per le donne indigenti. Devo ringraziare il dottor Arisi per la stesura e la scelta delle foto». Per le suore è «un sogno che da tempo era nella mente di tutte noi - ha detto la Barbieri -, le sorelle giovani vogliono conoscere le nostre origini e nel 25esimo anno della fondazione messicana abbiamo voluto fare un dono speciale alle nostre sorelle sudamericane. Fiorentini ha raccontato non solo la storia ma ha scattato una foto del nostro presente». Chi soffre di un disagio sociale, chi è troppo anziano o malato e magari rifiutato dalla sua stessa famiglia, l'associazione cerca di dare una risposta a chiunque abbia bisogno di un qualsiasi supporto o di un aiuto concreto. E utile a tutta la città, come ha sottolineato Caccia:
«La presenza delle donne religiose a Piacenza ci permette di capire quanto abbiano inciso sul dinamismo della diocesi, sono almeno 350 in tutto. Rappresentano una realtà molto forte, soprattutto le figlie di Gesù, hanno una grande capacità di prevenzione dei disagi nato da un attento ascolto del territorio con l'aiuto delle amministrazioni comunali». Lo ha ammesso anche la Palladini: «Non prestano solo assistenza al bisogno, ma ne offrono elementi di affrancamento, i percorsi che le donne intraprendono grazie a loro sono di studio e di competenze, quindi di grande emancipazione. Il Comune ha un rapporto proficuo con le suore da anni, le istituzioni farebbero ben poca cosa senza questo loro contributo fondamentale». E lo stesso vale per le forze dell'ordine, rappresentate da Germanà: «Possiedono un criterio di sussidiarietà innato dando assistenza a chi ha bisogno e noi non possiamo che ringraziarle per questo».

Gabriele Faravelli

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