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Giovedì 29 Settembre 2011 - Libertà

Corso per badanti, gerontologo in cattedra

Il dottor Mistraletti alla prima lezione di formazione alla Fondazione S.Benedetto

Un po' infermieri e un po' psicologi, per capire e curare le esigenze di coloro che non sono più autosufficienti. Una vera e propria missione quella dell'impiego di badante, un misto di bontà d'animo e di professionalità che rappresenta un contributo molto importante per la società contemporanea. A descrivere così questa professione è stato il dottor Carlo Mistraletti, che ieri pomeriggio ha tenuto il primo appuntamento del corso per badanti in programma alla Fondazione San Benedetto. La lezione, alla quale hanno partecipato circa una ventina di aspiranti, ha affrontato i temi della gerontologia e dell'approccio medico integrato, partendo dalla nozione basilare di "vecchiaia". Prima di iniziare infatti, Mistraletti ha chiesto ai presenti una precisa definizione di questo termine, il vero punto focale dell'incontro: dopo alcuni tentativi la risposta completa è stata "l'usura del corpo umano". «Dovete infatti capire questo - ha in seguito spiegato - le persone che assisterete sono per lo più anziani, ovvero coloro che non hanno più l'autosufficienza e l'autonomia di un tempo. Per questo dovrete essere bravi a comprendere ciò di cui hanno bisogno, e qui entra in gioco la sensibilità umana dentro ognuno di voi, e ad offrire loro l'aiuto specifico, ovvero essere degli assistenti competenti». Per far capire ai partecipanti come si sente un anziano che necessita di un badante, Mistraletti ha proposto un esempio calzante: «Immaginate di avere gli occhiali coperti di burro, le orecchie foderate, le tasche piene di sassi e le calze tanto spesse da consentirvi appena di muovervi. Ora comprenderete quali disagi avete, di che cosa avete bisogno e quindi come curare queste persone». Dal punto di vista medico i problemi sono molteplici, ancora più complicati di quelli personali. Malattie come osteoporosi ed artrite possono costituire un pericolo costante, che il badante deve sempre tenere in seria considerazione. Considerando l'approccio integrato infatti Mistraletti ha consigliato di «controllare con molta cura ogni movimento fatto da parte dell'anziano. Siamo tutti consapevoli che ad una certa età i muscoli non sono più elastici come una volta, ma soprattutto le ossa sono molto più fragili. Queste patologie possono anche peggiorare le cose ed una semplice caduta di poco conto trasformarsi in una frattura dalle conseguenze negative. In sostanza il vostro deve essere un approccio solistico, che tenga conto di tutti gli aspetti che possano procurare benessere e salute all'assistito".

Gab. Far.

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