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Martedì 6 Settembre 2011 - Libertà

Corda e cazzuola per il campanile

Pagliotti è il muratore-alpinista: ho imparato dai colleghi di Bolzano. gazzola L'intervento, di circa 30 mila euro, era urgente: le guglie si stavano sgretolando

GAZZOLA - Corde ed attrezzature da alpinista, al posto dei classici ponteggi da muratore, per ristrutturare il campanile della chiesa di Gazzola.
Marco Pagliotti, muratore alpinista, è il protagonista. Ecco spiegato chi è e cosa fa quella sagoma che, tutti i giorni dall'inizio del mese di agosto, si cala dall'alto ed inizia a lavorare con i "ferri da muratore" sull'antico campanile.
«Questa parte di chiesa, realizzata nel 1916, era molto alta fin dalle sue origini - racconta don Gianni Riscassi, parroco di Gazzola -. Negli anni '60, una tromba d'aria molto violenta ha completamente divelto la parte più alta della cuspide. Dopo quell'episodio, il campanile venne rifatto in stile gotico, per un'altezza di circa 40 metri, e non ha più subito alcun lavoro consistente fino a poche settimane fa».
«La sua sistemazione - continua il parroco - era diventata una questione molto urgente: le guglie si stavano lentamente sgretolando. Oltre al problema della conservazione e dell'estetica, si è posto anche quello della sicurezza. Se fosse caduto qualche detrito dal campanile, avrebbe potuto fare male a qualcuno o, quantomeno, creare danni».
E' qui che entra in gioco la ditta Edilfalco di Piacenza, di cui Pagliotti è co-fondatore e co-titolare.
«Uso attrezzatura da alpinista a tutti gli effetti, certificata dall'ispettorato del lavoro - racconta Pagliotti -. Facendo come gli scalatori da parete, mi imbrago e mi calo a fianco del campanile. In questo modo, si risparmiano soldi sul noleggio dei ponteggi e, quindi, il costo dell'intervento è minore nel complesso. Siamo in pochi che praticano questo genere d'intervento: in Italia, le ditte specializzate come la nostra sono al massimo 5 o 6», conclude Pagliotti.
Pagliotti è nel settore dell'edilizia da 25 anni. «Ho imparato il lavoro dai muratori di Bolzano, veri e propri maestri d'arte nel lavorare sui campanili con l'attrezzatura da alpinista. In Trentino ed in parte del Veneto, le chiese sono in media molto più alte rispetto alle nostre. Non è un caso che proprio in quelle zone, a Seren del Grappa per la precisione, ho ristrutturato il campanile più alto che mi sia mai capitato: 110 metri».
Se i maestri d'arte sono stati i bolzanini, Pagliotti non ha tralasciato la parte più tecnica relativa alla scalata pura. «Ho fatto alcuni corsi con guide alpine e scalatori di professione, sempre in Trentino - racconta il muratore e imprenditore -. Preparazione ed attenzione, anche quando si stringe un semplice nodo, significano maggiore sicurezza».
Il costo totale dell'intervento si aggira intorno ai 30 mila euro, finanziati in parte dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano (poco meno della metà) e per la cifra restante dai parrocchiani di Gazzola.
«La gente del paese è molto legata alla sua chiesa - conclude don Gianni - e ha risposto in maniera molto generosa ed attiva all'appello, come sempre del resto. Durante i lavori di consolidamento e ristrutturazione, curati dall'architetto Angelo Bellocchi, è emerso anche un particolare nascosto: la cuspide originale era rosa, non nera».

Riccardo Delfanti

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