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Sabato 28 Agosto 2004 - Libertà

Tanta sensualità nel tango di Progetto Piazzolla

Successo per lo spettacolo nella piazza di Castell'Arquato col bandoneonista Mosalini

Castell'Arquato diviene l'autentica animatrice di queste notti di fine estate proponendo al pubblico piacentino un ricco carnet di intrattenimenti e manifestazioni, inaugurato l'altra sera dalla coinvolgente performance dei Progetto Piazzolla, quintetto nato nel '92 con il proposito di ricreare l'organico originale per cui il grande Astor compose i suoi celebri tango. E certamente la band, annoverando la presenza di un ospite d'eccezione, il bandoneonista di Buenos Aires Juan Juanjo Mosalini, esponente di terza generazione di una famiglia di interpreti musicali di tango, ci ha regalato un conturbante viaggio fra le sonorità malinconiche ed aggressive al contempo della danza argentina, frutto della geniale mistione compositiva fra l'istintiva emotività delle melodie popolari e l'equilibrato intellettualismo della musica colta. Un'esibizione che non ha cessato un attimo di stupire, affiancando alla magistrale interpretazione musicale dell'orchestra tutta la spettacolarità della danza, ricreata nel scenografico contesto notturno del borgo medievale dalle sensuali movenze dei ballerini argentini Margherita Klurfan e Walter Cardozo, coppia consolidatasi da tempo ed affermata sia in patria che all'estero. Esordio strumentale sulle note di Biyuya, ossia "denaro", motivo che da subito ci ha rivelato tutta la dolcezza e l'energia dalla fisarmonica argentina di Mosalini, il bandoneon, piccolo antico gioiello dal canto sofferto ed emozionante. Danzarin, il secondo brano, accoglie invece in scena i due ballerini di tango, i cui corpi danzano languidi in un crescendo di tensione ed intensità che si dipana solo nel susseguirsi di volteggi, intrecci di membra, nell'ardire dei tacco-punta, nell'abbraccio sinuoso delle gambe. Un'esibizione che diviene quasi acrobatica sulle note di Michelangelo '70, brano scandito dalle piroette di Margherita che si libra leggera, e dal drammatico dialogo gestuale in cui i partner appaiono ora respingersi ora avvinghiarsi di nuovo, distinguendosi ancora nelle due successive performance della serata per la precisione millimetrica dei passi, la perfetta coordinazione e sincronia delle figure, la suggestività delle coreografie, la fantasia che ha reso unica ogni differente uscita. E ancora pezzi indimenticabili quali Cachoclo, De Carissimo, Milonga del Angel, nelle impeccabili esecuzioni dell'ensemble musicale che ha brillato non solo per qualità esecutive ma soprattutto per i pregevoli arrangiamenti volti a valorizzare ogni singola voce del gruppo, in un armonioso rincorrersi di melodie ora create dagli arpeggi pizzicati del contrabbasso (Guglielmo Caioli), ora dagli acuti e dalle vibranti cavate del violino (Giuseppe Acquaviva) o dalla agile chitarra di Carlos Adriàn Fioramonti. Sempre protagonista, accanto al bandoneon di Musalini, la maestria pianistica di Michele Paperini, fondatore del gruppo, emersa nel lungo avvio solistico di Adios Nonino. Chiusura sulle noti de La Yumba, ma di fronte all'entusiasmo del pubblico il gruppo non ha potuto esimersi dal concedere il bis, coronando questa emozionante notte stellata con l'immancabile Libertango. La serata è stata promossa dalla Pro Loco e dal Comune con il patrocinio della Fondazione di Piacenza e Vigevano e della Camera di Commercio.

Alessandra Gregori

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