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Sabato 3 Settembre 2011 - Libertà

Boccherini e Rossini per i cameristi della "Cherubini": domani a Grazzano il secondo concerto dedicato a Mori

grazzano visconti - Proseguono le serate della rassegna Musica in castello domani alle ore 19 (con ingresso libero) nel cortile del castello di Grazzano Visconti. La manifestazione è realizzata grazie al prezioso sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano, Camera di Commercio di Piacenza e Prada Spa e quest'anno è dedicata alla memoria dell' amico giornalista Roberto Mori, recentemente scomparso a causa di un male incurabile.
I protagonisti del secondo appuntamento della rassegna, quello di domani appunto, saranno sempre i giovani talentuosi musicisti dell'Orchestra giovanile "Luigi Cherubini": in particolare, si esibirà un quartetto composto da Roberto Piga e Andrea Vassalle ai violini, Matteo Parisi al violoncello e Amin Zarrichang al contrabbasso - che in quest'occasione eseguiranno brani tratti dai repertori di Luigi Boccherini (Lucca, 1743 - Madrid, 1805) e Gioachino Rossini (Pesaro 1792 - Parigi, 1868).
I due compositori rappresentano, ciascuno, un esempio importante di come la musica italiana tra fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento non era solo "opera lirica".
In programma: Notturno per due violini in Mi bemolle maggiore G62 La buona notte di Boccherini, che cederà poi il passo ai brani rossiniani Sonata III in Do maggiore, Duo per cello e basso in Re maggiore e Sonata VI in Re maggiore.
Boccherini, nel suo lungo peregrinare tra le più importanti corti europee (Vienna, Parigi, Madrid), dedicò quasi tutta la sua vita alla musica strumentale, in particolare a quella cameristica, ed anche alla musica sacra. Lo stile del duetto La buona notte, ad esempio, è galante e rococò, ancora estraneo alla dialettica della nuova forma-sonata che stava affacciandosi dall'orizzonte viennese. Di certo, al contrario, Rossini fece della sua pur breve vita compositiva (che terminò ufficialmente a soli 37 anni col Guillaume Tell a Parigi) una corsa sfrenata sui campi del teatro in musica. Queste Sonate, tra i rari esemplari di musica strumentale che ci ha lasciato, sono state composte nel 1804 ossia all'età di 12 anni. Non si tratta, come si potrebbe pensare, di esercizi preparatori, bensì di composizioni già mature e di una freschezza inventiva stupefacenti. Articolate tutte in tre movimenti (Allegro-Adagio-Allegro), nel finale della VI Sonata, intitolato Tempesta, troviamo già utilizzato il tipico procedimento rossiniano del crescendo.

Stefania Nix

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