Martedì 8 Novembre 2011 - Libertà
Due mariti? Il problema è doppio
Tante risate e applausi per l'Allegra Combriccola di Borgonovo. poggi Al President lo spettacolo adattato in borgonovese da Romano per la rassegna dialettale
piacenza - Al Teatro President prosegue con successo la rassegna dialettale "Luigi Poggi", organizzata dalla Famiglia Piasinteina, in collaborazione con la Fondazione di Piacenza e Vigevano e l'amministrazione provinciale. Dopo i filodrammatici di Pianello, è stata la volta dell'Allegra Combriccola di Borgonovo, sempre della stessa espressione caratteristica della Valtidone.
I due mariti è un originale del napoletano Gaetano di Maio, adattato in borgonovese da Francesco Romano, assistito da Lorenza Campagnoli. L'azione, nell'originale, si colloca nell'immediato dopoguerra, quando il problema dei dispersi in guerra era sentito ed era facile per i più audaci fare fortuna con traffici d'ogni tipo. Francesco Romano con disinvoltura ha posto l'azione ai giorni nostri, con riferimenti riconoscibili alla vita e ai personaggi tipici di paese, come le sorelle "Chiappetti", rispettivamente Maura Corbellini e Lorenza Campagnoli. Protagonista è la volitiva "Emilia Barbieri", cui Marina Ferri dà un forte carattere autoritario, presa dalla smania di raggiungere in breve un'elevata e riconosciuta posizione sociale. A tal fine la donna ha preso casa in città, dopo aver fatto fortuna come commerciante ambulante di generi alimentari ed affini, detto in dialetto "basulona", lasciandosi alle spalle la storia di madre sedotta e abbandonata. Per non creare problemi all'adorata figlia "Lucetta", una delicata Antonella Melchi, la madre provvida ha improvvisato una storia di marito ed eroico padre disperso in Russia, tale "Lodovico Saponetti". I nodi vengono al pettine quando di fanno vivi, uno dopo l'altro, il seduttore e vero padre di "Lucetta", " Agostino Ferrivecchi" un esitante Gerardo Beretta, che negli anni ha fatto una ingente fortuna in Sud America e il malmesso reduce, ridotto a vendere porta a porta penne a sfera, il redivivo "Saponetti", un Roberto Caritatevoli di sicura forza comica. Attorno ai protagonisti della vicenda ruotano "Lisetto", il fratello della padrona di casa, comicamente caratterizzato da Marco Buzzi come "stravagante", caricatura simpaticamente resa di anziano gay; il poco sollecito cameriere di casa, il giovane Lorenzo Giorgio; il nobile però spiantato "Ceci" e consorte, rispettivamente Graziano Arlenghi ed Elena Magistrali, "Filippo Primo", Maurizio Colombi, aspirante alla mano di "Lucetta". La presenza ingombrante dei due mariti, il vero padre e il fantomatico padre e reduce che si trova a suo comodo in casa, mantenuto grazie alla fortuna del primo, deve risolversi facendo credere morto in un incidente, prudentemente assicurato, il reduce. La macchinazione coinvolge "Filippo", ingenuo assicuratore invaghito della figlia "Lucetta". Inaspettato giunge il commissario "Cantalamessa", caratterizzato da Francesco Romano nella decisiva apparizione, con l'appuntato Salvatore Giorgio, a sbrogliare l'architettata messa in scena. Da citare il prezioso rammentatore Alfio Zangrandi, i collaboratori di scena Davide Manara, Mariagrazia Burzi, Graziano Arenghi per gli effetti luce e suono. Avrebbe giovato qualche taglio ben assestato e un più serrato ritmo alla divertente rappresentazione molto applaudita.
Il prossimo appuntamento della rassegna, contrariamente a quanto annunciato, è per sabato 19 novembre con la compagnia "Carella" in L'usel dal malauguri.
Gian Carlo Andreoli