Giovedì 19 Agosto 2004 - Libertà
Le scuole sgomitano per un'aula in più
L'emergenza. Allarme spazi a un mese dalla ripresa. I casi di Cassinari e Romagnosi-Casali
Manca meno di un mese al ritorno sui banchi di scuola: e per gli studenti di alcuni istituti superiori della città le aule sembreranno più "strette" del solito. Impressione causata non tanto dal rientro in classe dopo la lunga pausa estiva, quanto dalle effettive difficoltà nel reperire spazi per le attività scolastiche degli studenti, come prospettano Bernardo Carli, dirigente scolastico del liceo artistico Cassinari, e Pierangelo Torlaschi, dell'istituto Romagnosi-Casali.
"Siamo arci stretti", commenta il preside Carli, che riferisce di aver già esposto il problema nel corso di un incontro con l'assessore provinciale ai lavori pubblici Patrizia Calza (la competenza in materia di edilizia scolastica spetta alla Provincia) e i dirigenti di settore dell'amministrazione di corso Garibaldi. "Si tratta di affrontare la situazione in due tranche - continua Carli -: affrontando l'emergenza in un primo momento, e poi reperire un edificio idoneo a ospitarci". A questo proposito il preside del Cassinari rilancia due proposte già avanzate qualche tempo fa: trovare "casa" nell'ex collegio San Vincenzo ("È la soluzione che preferisco, ma non spetta a me scegliere"), oppure rimanere nella sede attuale di via Scalabrini, previa "un'operazione di ristrutturazione "forte"".
Per quanto riguarda la prima ipotesi, Carli ricorda come questa potrebbe concretizzarsi grazie a un'intesa da raggiungere tra Provincia e Comune. Proprio a quest'ultimo viene chiesto un interessamento particolare: "La nostra è una scuola che ha un'incidenza sul territorio, siamo al servizio del territorio piacentino", sottolinea Carli, ricordando il forte legame del liceo con la città, sancito dalle numerose iniziative promosse (l'ultimo progetto riguarda il museo del Risorgimento). Per il nuovo anno scolastico intanto il Cassinari si "arrangia", occupando i pochi spazi liberi all'interno della scuola (un laboratorio e gli scantinati). "Soluzione che può andar bene solo per quest'anno", conclude Carli.
L'arte di "arrangiarsi" viene messa in pratica anche dal collega Torlaschi dell'istituto Romagnosi Casali: in attesa che vengano portati a termine i lavori di ristrutturazione della sede distaccata del Gioia nell'edificio di proprietà della Fondazione di Piacenza e Vigevano (i cantieri apriranno, ha ricordato la preside Gianna Arvedi, a inizio settembre), per i primi mesi di scuola infatti continuerà la coabitazione con il liceo Gioia (16 aule). Notizia che, puntualizza il preside del Romagnosi-Casali, non è stata comunicata in via ufficiale della Provincia. "Abbiamo due classi in più rispetto all'anno scorso - spiega Torlaschi - e non sappiamo dove reperirle: non abbiamo infatti disponibilità di locali se non rinunciando ad alcuni laboratori". "La cosa più rassicurante è che - conclude Torlaschi - se a gennaio, come previsto, termineranno i lavori nella sede distaccata del Gioia, noi torneremo in possesso di tutte le nostre aule".
"Abbiamo chiesto ai presidi di fare fronte alla situazione attraverso i propri spazi interni", riferisce Stefano Pozzoli, dirigente dei lavori pubblici della Provincia: "Per quanto riguarda il Romagnosi, informato comunque in via informale della situazione, si ha la certezza di non andare a sottrarre ulteriori aule, mentre per il Cassinari è già stato previsto un capitolo di spesa nella previsione del bilancio 2005, per la messa a norma degli impianti e la realizzazione di una scala di sicurezza. Il progetto è all'esame della Sopraintendenza".
p.pin.