Giovedì 17 Novembre 2011 - Libertà
Il filosofo Benasayag in Fondazione: riflettori sull'epoca delle passioni tristi
Domani sera l'incontro
È possibile apprendere l'arte del vivere nel senso di riconoscere le proprie capacità, esplicitarle e vederle fiorire secondo misura? La vita è davvero un mezzo di conoscenza? A parlarne, domani alle 21 all'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, sarà il filosofo Miguel Benasayag. L'epoca delle passioni tristi è il titolo dell'incontro, che affronterà il disagio della vita di quartiere, della scuola e delle relazioni familiari che i "terapeuti della crisi" come Benasayag sono chiamati ad affrontare: la sofferenza non è legata solo a cause psicologiche, ma è riconducibile a un "tracollo" del principio di autorità dato che la relazione con l'adulto è percepita come simmetrica, non più in grado di costituire un senso e un contesto propizi alla relazione. Il rapporto tra genitori e figli diventa teso, ansioso e la vita familiare si trasforma in uno psicodramma permanente; di riflesso i ragazzi si trovano nell'impossibilità di vivere la propria adolescenza, dal momento che la società non è più in grado di offrir loro il contesto protettivo e strutturante che questa crisi esige. Si assiste a una pressione crescente dell'utilitarismo legata all'invasione dell'ideologia neoliberista in tutte le sfere della vita. Ma è possibile qualcosa di diverso dal "disastro"? il filosofo indica una strada: educare alla cultura, ossia creare dei legami sociali e di pensiero, ridare ai ragazzi il senso del tempo, praticare l'arte del vivere e soprattutto contrapporre alle passioni tristi quelle gioiose.
Betty Paraboschi