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Martedì 14 Giugno 2011 - Libertà

Rassegna dialettale al President: vetrina riuscita

Il razdur della Famiglia Piasinteina Danilo Anelli: «Abbiamo dato spazio a molte realtà di città e provincia»

piacenza - Con I Amis ad Pontnür impegnati in atti unici, si è conclusa la Rassegna di teatro dialettale "Sandro Sartori". Il Teatro President è tornato ad essere sede del dialetto per opera della Famiglia Piasinteina in collaborazione con la Fondazione di Piacenza e Vigevano e l'Amministrazione Provinciale, confermando per il secondo anno l'iniziativa con significativa partecipazione di pubblico. «L'intento - dice il presidente del sodalizio Danilo Anelli -, è di dare spazio ai tanti gruppi che si impegnano nella ricerca dei testi, adattando da altri dialetti o da testi in italiano, ma anche con originali che confermano la tradizione del teatro in vernacolo. Si dà inoltre occasione di confronto e quindi di crescita alle diverse compagnie che si alternano in palcoscenico, un palcoscenico sempre più attrezzato alle esigenze sceniche». La Rassegna ha preso il via in novembre con una periodicità settimanale, con un'anteprima di "corti" in collaborazione con I Dialettali, la Filodrammatica Valvezzeno, I Amis ad Pontnür e la Compagnia della Famiglia Piasinteina. Si sono poi avvicendati quelli di Borgonovo con Missione in paradiso, I Quattar e Quattr'ott" con La Zia di Carlo, la Società Filodrammatica Piacentina con Mai di mai, la Turris con Al fantasma ad me muier, ancora I Dialettali con gli atti unici Schillaci, Un post ad lavur e Mal ad pansa. Toot l'onor addio baracca è stato portato in scena dalla Filodrammatica Carella, la Filo di Valvezzeno ha portato Gnan da mort in lassan stà, la Gari-Giancarlo Battini si è confermata con A spus me nonna, ancora la Compagnia di Pontenure in Giuan Lumaga trasporti rapidi. La Filodrammatica di Caorso ha sostituito il gruppo Du Mascar con Guai e ghei. Ra Familia Bubieisa ha debuttato con U barbè. Sempre a nome della Rassegna, la Compagnia della Famiglia Piasinteina ha portato al Teatro Municipale a favore di Unicef Malett i sood di Egidio Carella.
Pur tra mille difficoltà, molti sono i gruppi teatrali che si impegnano con il dialetto, in città e nel territorio, così dando conto di come il dialetto si modifica e si contamina con altre espressioni di confine. Fantasia di soluzioni espressive, italianismi, o viceversa un italiano maccheronico, sono il repertorio di una forma teatrale tendenzialmente comica di situazioni paradossali, solitamente risolte in lieto fine. «Stiamo già pensando alla prossima edizione - conferma il razdur Anelli -, che prenderà avvio già in ottobre, con una periodicità degli spettacoli in cartellone meno ravvicinata, mantenendo popolare il biglietto d'ingresso per consentire a tutti gli appassionati di partecipare».

Gian Carlo Andreoli

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