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Giovedì 23 Giugno 2011 - Libertà

Un Campanello colmo di melodia

Una festa del solstizio d'estate nel segno dell'opera buffa. Amici della lirica Folto pubblico a Palazzo Pisaroni per la doppia performance donizettiana

piacenza - Da qualche anno, gli Amici della lirica salutano l'arrivo dell'estate e la concomitante festa della musica nel giorno del solstizio di giugno con un concerto speciale, che offre al pubblico la possibilità di ascoltare pagine deliziose e frizzanti, come confermato l'altra sera dal programma tutto dedicato a Gaetano Donizetti, ospitato all'aperto, nella cornice del cortile di Palazzo Rota Pisaroni, intimamente legato al melodramma per aver avuto tra i suoi precedenti proprietari il grande contralto rossiniano Benedetta Rosmunda Pisaroni. All'Ottocento, proprio nel periodo in cui la cantante piacentina trionfava sulle scene, rimanda l'atto unico Il campanello di Donizetti, che è stato rappresentato da un affiatato gruppo di interpreti, accompagnati al pianoforte da Milo Martani, con la regia di Alessandro Bertolotti, direttore artistico degli Amici della lirica. Il debutto della farsa donizettiana risale infatti al giugno 1836.
L'intreccio si svolge a Napoli, dove si è appena concluso il matrimonio tra la giovane Serafina (il soprano Sachika Ito) e l'anziano ma danaroso don Annibale Pistacchio (il basso Andrea Patucelli), uno speziale che già immagina di coronare il suo sogno d'amore con una numerosa prole. Peccato che Serafina sia rimasta nel cuore anche del più prestante Enrico (il baritono Gabriele Nani), che non si rassegna al fatto compiuto e cerca in ogni modo di boicottare la prima notte di nozze dei due sposini, confidando sulla circostanza che la mattina successiva il marito dovrà partire per un lungo viaggio. Sfruttando le sue abilità mimetiche (ben assecondate dal trasformismo di Nani), Enrico comincia così a suonare imperterrito il campanello (da cui il titolo), sotto le mentite spoglie di un ballerino francese, di un cantante rauco e di un vecchietto pieno di acciacchi. Un recente decreto obbliga lo speziale, il farmacista dell'epoca, a servire di persona i clienti, pena la multa o la prigione, così don Annibale non può delegare il fido Spiridione (il tenore Gianfranco Cerreto), mentre a influire sul futuro della figlia ci si mette anche mamma Rosa (il mezzosoprano Angela Albanesi), in un divertente susseguirsi di schermaglie, fraintendimenti e astuzie, attingendo anche all'escamotage del "teatro nel teatro", come quando l'innamorato Enrico vuol far credere a Pistacchio di star recitando una tragedia greca e non insidiando Serafina. Calorosissimi gli applausi per tutto il cast e, in particolare, per l'esuberante Enrico.
Il campanello è stato preceduto da un concerto di arie di Donizetti: "Terra adorata" dal Don Sebastiano con Angela Albanesi e, per restare in tema di nozze contrastate, dall'opera buffa "Don Pasquale" Sachika Ito ha intonato la cavatina So anch'io la virtù magica, mentre Andrea Patucelli e Gabriele Nani hanno proposto il colloquio tra Don Pasquale ed Ernesto dalla scena prima. In apertura, il presidente del sodalizio Sergio Buonocore ha introdotto la serata, rivolgendo un particolare ringraziamento alla Fondazione di Piacenza e Vigevano, in particolare al presidente Giacomo Marazzi e al vicedirettore generale Tiziana Libè, per aver reso possibile la riuscita iniziativa.

Anna Anselmi

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