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Domenica 31 Luglio 2011 - Libertà

«Lavorare con Bellocchio, un sogno»

Paola Pedrazzini da tre anni è l'anima della rassegna cinematografica

di MAURO MOLINAROLI
E' lei l'anima di questo Festival. Da tre anni segue con scrupolosa metodicità gli aspetti organizzativi, perché è così che ha voluto Marco Bellocchio. Paola Pedrazzini, maturità classica al liceo Gioia, una laurea in Lettere antiche all'Università di Parma con una tesi sul teatro antico, direttore organizzativo del Bobbio Film Festival è un punto imprescindibile per la rassegna cinematografica. Lei e Piergiorgio Bellocchio sono il presente ma anche il futuro del festival.
«Lavorare con Marco Bellocchio - dice - è stato un sogno, un grandissimo onore e un'opportunità umana e professionale di cui non lo ringrazierò mai abbastanza. L'organizzazione di questo festival è una sfida e un'avventura esaltante; inoltre lavoro fianco a fianco con un meraviglioso compagno di viaggio: Piergiorgio Bellocchio, una persona di innato carisma che stimo profondamente e grande conoscitore del mondo del cinema, con lui c'è complementarità, ha intuito e un talento vero».
Il Bobbio Film Festival è per Paola Pedrazzini un percorso affascinante e ricco di spunti. E' la maturità, la consapevolezza, la certezza di una storia bella, che di anno in anno trova nuove conferme: «Il festival ha una sua specificità e una sua identità che nel tempo è doveroso rafforzare senza snaturarne le prerogative. Grazie all'esperienza e al carisma di Marco Bellocchio il Bobbio Film Festival è cresciuto, e per questo Piergiorgio Bellocchio ed io pensiamo che sia necessario non deludere il pubblico, che ci è vicino e che risponde con una presenza costante, che mette in evidenza la validità delle scelte di Marco Bellocchio. Vengono infatti proposti molti film di qualità che danno un valore aggiunto al nostro festival, come ad esempio Primo incarico di Giorgia Cecere, Corpo celeste di Alice Rohrwacher, ma anche La solitudine dei numeri primi di Saverio Costanzo e Il gioiellino di Molaioli (in programma domani e domenica) che si coniugano con film di successo come Benvenuti al Sud e Che bella giornata, con Bisio e Zalone, ma anche Vallanzasca con Kim Rossi Stuart che chiuderà il festival».
Aggiunge: «La scelta è quella di avere gli autori e gli interpreti dei film che dialogano con la gente perché i dibattiti, le storie legate al cinema hanno una loro importanza. Il dopo-film è ciò che caratterizza la rassegna e la presenza di autorevoli critici accanto ai registi e agli attori dà modo di approfondire i dibattiti che vengono poi riportati su sito del Festival, su You Tube e su Corriere. it. Si tratta di un percorso affascinante e la presenza di tanti ospiti prestigiosi è la conferma che Marco e Piergiorgio Bellocchio credono fortemente in questa rassegna, accompagnata dal corso di "FareCinema" diretto dal grande maestro e dal corso di critica cinematografica coordinato da Gianni Canova, giunto alla sua seconda edizione».
Paola Pedrazzini ha conseguito il dottorato in "Discipline del Cinema e del Teatro" all'Università di Torino, ha lavorato presso il Dipartimento dei Beni Culturali e dello Spettacolo dell'Università di Parma ed è stata organizzatrice e docente del primo Master italiano in Scienze e Tecniche dello Spettacolo promosso dalla Fondazione Luchino Visconti di Ischia e dall'Università di Parma, sotto la presidenza onoraria di Dario Fo e Gabriele Salvatores. Ha svolto un'approfondita attività di ricerca sulle rielaborazioni drammaturgiche del mito greco nelle civiltà letterarie occidentali, confluita nel volume Medea fra tipo e arche-tipo. La ferita dell'amore fatale nelle diagnosi del teatro (Carocci, Roma, 2007), offrendo originali riletture al crocevia tra letteratura e psicanalisi.
Ancora giovanissima ha assunto per qualche anno la direzione artistica della stagione di prosa del teatro di Fiorenzuola. Un impegno che le è valso il premio Antc nel 2004, il riconoscimento dell'Associazione Nazionale Critici di Teatro, dove vengono segnalati gli eventi più significativi che hanno caratterizzato la vita teatrale nel nostro Paese per la migliore direzione artistica nazionale. A Fiorenzuola ha costruito inediti percorsi di drammaturgia contemporanea portando tra gli altri Ascanio Celestini, Davide Enia, Giuliana Musso e altri autori e attori. È degli stessi anni il coordinamento della maratona teatrale nell'ambito di Bolognaladotta e la direzione artistica e organizzazione de Il Cavaliere Azzurro Festival a Palazzo Farnese, una rassegna teatrale che tra l'altro ha portato a Piacenza Dario Fo che ripropose dopo tanti anni il suo Mistero buffo.
Da quattro anni si occupa con successo e competenza della direzione artistica e dell'organizzazione del festival di Teatro Antico di Veleia Romana, un evento che Paola Pedrazzini ha rilanciato, moltiplicando il pubblico, facendone uno degli eventi più importanti dell'estate: «Artisti prestigiosi si sono alternati a Veleia - conclude - Roberto Vecchioni con Ex Cathedra e Valerio Massimo Manfredi». Un exploit. Dopo Bobbio sarà la volta de I giorni di Pulcheria, di cui Paola Pedrazzini con successo ha assunto da alcuni anni la direzione organizzativa.

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