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Martedì 12 Luglio 2011 - Libertà

«Fondo di solidarietà: non fermiamoci qui»

L'appello della Caritas. Ventimila euro dalla Provincia

Il fondo straordinario diocesano di solidarietà, istituito nel 2009 dal vescovo Gianni Ambrosio per sostenere le famiglie colpite dalla crisi, ammonta a 456.125 euro, utilizzato come fondo di garanzia in tre istituti di credito piacentini (Cariparma, Banca di credito cooperativo, Banca di Piacenza). Avrebbe dovuto esaurire la sua funzione con la fine dell'anno, «ma la crisi si sta prolungando, siamo ancora nel tunnel, non fermiamoci qui» invita Giuseppe Chiodaroli, direttore della Caritas.
"COLLETTE" ANCHE TRA LAVORATORI E PARROCCHIE L'obiettivo è quello di continuare a incrementare il fondo. Fondo che, negli ultimi anni, ha visto il contributo dell'otto per mille alla Curia, della stessa opera di carità da parte del vescovo (che aprì il fondo con suoi 30mila euro), della Fondazione di Piacenza e Vigevano, di vere e proprie "collette", partite spontaneamente dalle parrocchie, dai privati, dagli stessi lavoratori. Anche la giunta dell'amministrazione provinciale ha fatto una sua raccolta.
DALLA PROVINCIA 20MILA EURO Ora, dopo la donazione del Comune di Piacenza di 20mila euro, anche la Provincia contribuisce al fondo con 20mila euro, come ufficializzato ieri, nell'ufficio del presidente della Provincia, Massimo Trespidi. «Per noi, è un esempio concreto di sussidiarietà» ha commentato il numero uno di corso Garibaldi. «Dobbiamo mantenere alta l'attenzione - ha aggiunto l'assessore provinciale al lavoro, Andrea Paparo - Questi istituti di credito si dimostrano particolarmente sensibili di fronte alle iniziative che abbiamo messo in atto per contrastare gli effetti della crisi, intravediamo qualche segno di ripresa ma il peso della crisi si sente ancora tutto».
"C'È CHI NON SA COME PAGARE NEPPURE IL FUNERALE" Tre le linee di intervento. La diocesi ha previsto un'azione di prestito responsabile, fino a un massimo di 3mila euro da rimborsare in 24 mesi a tasso agevolato, l'erogazione di beni alimentari e di prima necessità (la spesa della famiglia) per le situazioni di emergenza, e il sostegno gratuito, un contributo economico per far fronte a situazioni di emergenza valutate attraverso i centri di ascolto Caritas. Il prestito è finalizzato a sostenere spese mediche, mutuo casa, affitto, ma anche spese funerarie, pagamento utenze, istruzione, elettrodomestici, oltre a spese mediche non mutuabili.
269 PRESTITI, RESTANO CIRCA 200MILA EURO I prestiti erogati dalle banche convenzionate, su garanzia fideiussoria del fondo, sono stati 289 alla fine di aprile del 2011, per un totale di 745.400euro. Sempre attingendo dal fondo di solidarietà sono stati inoltre erogati 70 contributi a fondo perduto, di 500 euro ciascuno, per un totale di 35mila euro, a famiglie in gravi difficoltà economiche. In "casa" restano quindi ancora 191.073 euro.
32% I CONTRIBUTI REVOCATI Il fondo serve anche a sostenere gli oneri derivanti alla revoche (precisamente 82, per un importo totale di 230mila euro, pari al 32%). «Le restituzioni sono in corso - ha proseguito Chiodaroli - ma è evidente che se le revoche dovessero raggiungere il 50% andremmo in sofferenza, anche per questo è importante continuare ad alimentare il fondo».

Elisa Malacalza

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