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Martedì 24 Maggio 2011 - Libertà

Per le chiese povere 17 sartine

Orsoline, paramenti sacri cuciti e ricamati da un pool di volontarie. Carità Il materiale diviso tra Piacenza e missioni in India, Congo e Brasile. Giovedì la benedizione

Quarantuno casule nei quattro colori liturgici, 51 stole e "stoloni", tovaglie, e poi corporali, manutergi, purificatoi, camici e albe col cappuccio.
Sono state le mani preziose di 17 piacentine - la decana ha 88 anni - sartine volontarie alle Orsoline, a tagliare, cucire, ricamare, dipingere a mano addirittura, i sacri paramenti destinati ad esser donati alle chiese povere, a Piacenza e oggi soprattutto all'estero, in Brasile, Congo e India. Suor Fiorenza, delle suore Orsoline, regista del progetto di carità (istituzione che vanta un'antica storia, col nome di Opera dei Tabernacoli) ha organizzato per giovedì prossimo un momento ufficiale di chiusura dei lavori, dopo tanti pomeriggi trascorsi con il capo chino con ago e filo.
Giovedì, al convento delle Orsoline, alle 15,15 don Pietro Cesena celebrerà una funzione religiosa per suore, volontarie ed eventuali ospiti, a cui seguirà la benedizione dei paramenti. Entro venerdì mattina tutto il materiale verrà consegnato ai destinatari, religiosi piacentini e missionari che ne hanno fatto richiesta (l'unica regola imposta è che infatti chi chiede i paramenti, lo faccia per iscritto inoltrando la richiesta alle suore orsoline).
Un ruolo essenziale, con suor Fiorenza, è stato svolto dalle volontarie. Tutte donne, tutte in pensione, ricche di sapienza cogli aghi, di spirito di solidarietà, di abnegazione. Per infiniti giovedì, dalle 2 alle 6 del pomeriggio, in questi mesi si sono ritrovate dalle suore in via Roma (ad eccezione di qualcuna che ha lavorato a casa) per confezionare la mole immensa di materiale che verrà distribuito ai religiosi che ne hanno espresso il bisogno. Dopo la parentesi estiva, a fine settembre, le sartine, silenziosamente, fuori dai riflettori, riprenderanno a cucire laboriosamente, a ricamare, e i gioielli usciti dalle loro mani andranno sugli altari di mezzo mondo, nelle missioni dove i religiosi piacentini operano e sono in contatto con le suore orsoline.
«I tessuti li compriamo con le offerte - spiega suor Fiorenza, originaria di Fiorenzuola, 30 anni trascorsi in Veneto - gli aiuti, ormai, non sono più consistenti come in passato. C'è la Fondazione che non smette di aiutarci in questo percorso, e poi - dice la religiosa - ci sono queste volontarie straordinarie che svolgono un'opera essenziale. Non sono giovanissime, ma hanno l'entusiasmo, l'energia, la forza di ragazze ventenni».
La genesi di questa istituzione, riportata in auge da qualche anno, risale addirittura al 1904. Nel primo articolo dell'Opera dei Tabernacoli è scritto che «scopo di detta opera è il soccorso alle chiese povere quanto agli arredi più necessari per il culto del santissimo sacramento».
Di seguito i nomi delle 17 piacentine che hanno generosamente prestato la loro opera per il progetto di carità: Alda Rattotti, Agnese Cigala, Carmela Di Blasio, Carmen Canavesi, Fernanda Carini, Gianna Torriani, Giuseppina Rizzotto, Graziella Modenesi, Isa Zilioli Ballotta, Laura Facelli, Loredana Previdi, Lucia e Mariuccia Guglielmetti, Maria Bellotti, Mariuccia Piga, Olga Cassandri, Rosetta, Valeria Brocca.

sim. seg.

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