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Sabato 28 Maggio 2011 - Libertà

pre/visioni Il progetto del Teatro Gioco Vita ha unito l'esperienza didattica alle atmosfere magiche anche grazie alla guida di Montecchi

di ETTORE BRENTA
Non proprio uno spettacolo, non proprio un laboratorio e nemmeno un percorso espositivo: è stato tutto questo insieme Il gioco dell'ombra, in scena sabato scorso all'Officina delle Ombre, Atelier di Teatro Gioco Vita, e proposto a bambini e famiglie nell'ambito di Pre/Visioni, il cartellone dedicato alle giovani esperienze artistiche organizzato da Teatro Gioco Vita. Un'esperienza di teatro d'ombre allestita dalle insegnanti ed educatrici Luciana Bertelli, Sonia Bonini, Grazia Carini, Silvia Dati, Laura Gilberti, Barbara Graviani, Sara Marzani, Giulia Rizzi, Daniela Romanini, Enrica Sacchi, Emanuela Savi, Daniela Silva e Manuela Tavani, che impersonavamo il ruolo di "custodi delle ombre".
Un gruppo che con Il gioco dell'ombra ha degnamente concluso il laboratorio triennale L'origine della figura curato da Nicoletta Garioni e organizzato da Teatro Gioco Vita nel'ambito del programma InFormazione Teatrale col sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Un vero e proprio gioco articolato in cinque spazi; cinque tappe per offrire ai bambini la possibilità di imparare a conoscere l'ombra e le sue possibilità espressive. Nella prima tappa due "dottori delle ombre" hanno verificato la condizione necessaria per il proseguimento dei giocatori, ovvero il possesso di un‘ombra: ecco quindi strani e divertenti strumenti appositamente creati per l'occasione, come il radiografombra o lo spessopesombra. Il secondo momento mostrava come l'ombra possa cambiare dimensione e come con le ombre si possano ricreare diverse situazioni; i piccoli si sono divertiti, per esempio, a fare la doccia alla propria ombra e si sono ritrovati all'interno di un'auto per una gita fuori porta. Terza tappa: riconoscere la propria ombra distinta da tutte le altre. Qui le ombre dei bimbi, una volta riconosciute, hanno giocato a rincorrersi sullo schermo per poi passare allo spazio successivo dove, col l'utilizzo di apposite sagome, le animatrici hanno operato delle magiche trasformazioni: le ombre dei bimbi sono diventate ombre di pesci dentati, piovre, galli, maghi e così via. Massima trasformazione per il sommo divertimento dei bambini che non avrebbero più voluto cambiare area. E invece le sorprese non erano ancora terminate. Nell'ultima tappa, i bambini hanno potuto scoprire a cosa servissero i piccoli regali ottenuti al superamento delle tappe precedenti. Introdotti nel laboratorio delle "aggiustaombre", infatti, hanno osservato assemblare delle piccole e curiose sagome di scimille, cangorsi e altri strani animali con le quali hanno potuto improvvisare un mini spettacolo d'ombre sullo schermo appositamente approntato per loro, trasformandosi a loro volta in animatori e conquistandosi gli applausi degli adulti accompagnatori.
Unendo l'esperienza didattica alle nozioni e alle esperienze acquisite nei tre anni di laboratorio, e grazie alla guida sapiente e attenta di Nicoletta Garioni e Fabrizio Montecchi, le insegnanti hanno saputo creare la giusta atmosfera, magica e allo stesso tempo divertente, grazie alla quale i piccoli hanno ricevuto gli stimoli necessari per avvicinarsi senza paura al mondo dell'ombra intesa come fenomeno fisico indispensabile alla dimensione percettiva e onnipresente nella esperienza sensibile di ogni individuo. Il loro lavoro che è cominciato, come quello dei bimbi che hanno partecipato a Il gioco dell'ombra, dall'osservazione e dalla conoscenza della propria ombra, ha saputo varcare il confine del fenomeno fisico per approdare con esiti più che felici al territorio della magia e della poesia che appartiene al teatro.

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