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Giovedì 19 Maggio 2011 - Libertà

«I medici prescrivono bene i farmaci ma la vera sfida è sulla prevenzione»

Cardiologia, esperti a confronto il 28 maggio

La sfida della cardiologia del futuro è quella della prevenzione. Studi europei hanno infatti dimostrato che i medici hanno imparato a prescrivere farmaci correttamente seguendo le linee guida, ma hanno fallito nell'esercitare un'efficace azione di prevenzione secondaria nelle persone che hanno subito un evento ischemico acuto. I pazienti, anche sopravvissuti a infarto del miocardio, sono sempre più obesi, sedentari, ipertesi e diabetici, in altre parole ad alto rischio di recidiva. Le nuove frontiere saranno quindi improntate su aspetti legati maggiormente alle attività preventive e non solo alla semplice cura o all'intervento.
A questi delicati temi sarà dedicato il workshop dal titolo "La prevenzione: la sfida della cardiologia del futuro", in programma per sabato 28 maggio dalle 8.30 alle 12.45 all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano di via Sant'Eufemia. Organizzato dall'unità di Cardiologia dell'ospedale di Piacenza, l'evento permetterà un confronto fra diversi esperti della nostra regione e ospiti di levatura europea. A moderare saranno il direttore generale dell'Ausl Andrea Bianchi, il presidente dell'Ordine dei Medici Giuseppe Miserotti e Giovanni Quinto Villani, direttore della Cardiologia di Piacenza. Per l'Ausl interverranno fra gli altri i cardiologi Massimo Piepoli e Alessandro Malagoli e l'infermiera Ursula Corvi, che ieri mattina hanno presentato l'iniziativa insieme a Villani.
«Le direttive della Regione ci dicono che la prevenzione è sempre più importante - ha commentato Villani - i soggetti affetti da cardiopatie sono sempre più fragili perché scompensati cronici, anziani e isolati, ai quali non bastano le cure tradizionali come l'intervento chirurgico. Sono necessarie attività preventive, basate sul rischio, sull'identificazione di un percorso educativo e riabilitativo adeguato alle necessità del paziente». Una sfida nuova, che attualmente è stata raccolta dalle società scientifiche nazionali ed europee con iniziative mirate sull'informazione, «proprio come il nostro convegno di sabato. Con il parere di esperti riusciremo a capire meglio come agire in merito a questi problemi, far capire innanzitutto al paziente cosa deve fare per aiutare se stesso e aiutarlo a comprendere il suo male. E non riguarda solo i problemi di cuore, pur essendo ancora la prima causa di decesso nelle persone, ma rappresenta una questione trasversale riguardante ogni settore medico», queste le parole di Piepoli. «Anche dal punto di vista infermieristico la visione preventiva di una patologia può essere molto importante per chi è affetto da problemi cardiaci - ha sottolineato la Corvi - i pazienti vanno prima educati e poi curati».

Gabriele Faravelli

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